Più tutele per gli agricoltori, meno burocrazia e più attenzione ai veri interventi di manutenzione idraulica dei corsi d’acqua.
Domani in Consiglio regionale sarà approvata la proposta di legge n. 87 ad iniziativa della Giunta regionale concernente il “Riordino degli interventi in materia di bonifica e irrigazione. Fusione del consorzio di bonifica del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera e del Consorzio di Bonifica dell’Aso, del Tenna e del Tronto”. La proposta è stata oggetto di diversi emendamenti da parte del Consigliere Regionale Enzo Marangoni.
Dopo la triste vicenda del recupero di canoni da parte degli attuali consorzi di bonifica verso ignari agricoltori, anche oltre i 5 anni rispetto ai periodi di riferimento, Marangoni intende mettere nero su bianco la tutela dei consorziati. Tre degli emendamenti proposti mettono un freno alle richieste vessatorie dei consorzi. Inoltre, per Marangoni, il nuovo consorzio unico delle Marche non dovrà essere un baraccone. Pertanto Marangoni chiede che i contributi degli agricoltori non siano usati, se non per una piccola percentuale, per mantenere la burocrazia del nuovo consorzio.
Altri interventi riguardano misure più concrete per la trasparenza e l’accesso agli atti dei consorziati e il recepimento di indicazioni delle associazioni di categoria degli agricoltori, come ad esempio il fatto che le spese dei proprietari di immobili del consorzio devono essere ripartite in ragione del beneficio conseguito in base al piano di riparto del consorzio stesso.
Quello che stupisce maggiormente il consigliere Marangoni è che con questa nuova legge tutto il territorio regionale viene classificato “di bonifica”. Che sia l’ennesimo tributo mascherato nelle pieghe di una nuova legge a danno dei cittadini marchigiani?