Fabio Corvatta, presidente del Centro nazionale di Studi Leopardiani, pur non accogliendo, per ora, la sfida lanciata da Paolo Tanoni ad un confronto pubblico, non rinuncia a esternare il proprio pensiero. Tanoni si era detto amareggiato di aver appreso da altri che Corvatta avrebbe invitato sia Martone che Felici (presidente del comitato scientifico del CNSL) a non intrattenere rapporti con lui in quanto artefice dello scempio in atto con la costruzione di una sua abitazione lungo il versante del Colle dell’Infinito. Corvatta definisce tutto questo un puro parto della fantasia.
“Il mio vero rapporto con Martone nasce qualche mese fa. Da allora ci siamo sentiti altre volte con l’unico obiettivo di rendere operativa la decisione, presa dal consiglio di Amministrazione e dal comitato scientifico del CNSL, di attribuire a lui, quest’anno, il premio Leopardi. La consegna del riconoscimento nasce dal fatto che per quanto riguarda il CNSL Martone, con l’allestimento delle Operette Morali e del film in preparazione sul poeta Giacomo, ha fatto veramente qualcosa di straordinario. Quindi io non so a cosa si riferisca Tanoni.” Tagliente Corvatta quando afferma poi “che se vogliamo dar ragione a Leopardi, che diceva che questo è un paese di gente zotica e vile, possiamo continuare ancora in queste stupide polemiche in maniera tale che anche nell’attualità quello che diceva il Poeta risulti vero. Io tutto quello che posso dire di questa vicenda è questo e non altro che mi offende e mi indigna e che ha dato origine anche a certi comportamenti per i quali sto valutando anche altri tipi di tutele.”
Niente confronto pubblico, quindi, con Tanoni, neppure sulla casa in costruzione sotto al Colle dell’Infinito per la quale Corvatta ha espresso molte perplessità per il timore che possa costituire una ferita all’integrità del paesaggio leopardiano. “Questa è un’altra storia, spiega l’ex sindaco, nei riguardi della quale io ho posizioni chiarissime sin dal lontano 1997 e ne posso parlare con i protagonisti di questa città. Io contesto le scelte urbanistiche e Tanoni ne è solo un protagonista indiretto. Se c’è uno scempio c’è per la scelta urbanistica fatta, non certo per la scelta progettuale. Mi dispiace per Tanoni ma lui non è un protagonista, lui è un privato cittadino che usufruisce di politiche urbanistiche che io non condivido ma questo non riguarda lui. Mi interessa quello che si consente con gli atti in un perimetro di territorio che per il mondo, non soltanto degli intellettuali, è sacro perchè legato a Leopardi.” Una frecciatina la riserva anche alla Soprintendenza che avrebbe espresso una valutazione diversa fra il progetto in corso di realizzazione, per il quale viene consentita più volumetria utilizzando il piano casa, e quello richiesto dalla famiglia Dalla Casapiccola per una casa colonica poco distante, alla quale “è stata negata anche la manutenzione straordinaria conservativa. Mi sembra una scelta ingiusta e non c’è un criterio di giustizia né omogeneità, si usano due pesi e due misure. Questo aspetto fa capo alla Sovrintendenza, quindi non c’è l’ho né con il privato né con il Comune.”
Corvatta, infine, lancia un dibattito più ampio sull’assetto cittadino: “Quale tipo di modello si deve dare la città? Deve investire le sue risorse in attività imprenditoriali, che oggi segnano il passo, o, invece, in quelle caratteristiche culturali che non sono tipiche e rendono Recanati unica nel mondo? Bisogna che ripensiamo tutta una serie di iniziative e di norme per far si che la città possa vantare questo progetto intorno ai suoi personaggi. Il mio primo pensiero va a Franco Foschi per quello che ha fatto con la legge Leopardi nel mondo e anche a quello che stiamo più modestamente facendo adesso noi come l’accordo con 4 università non solo europee che ci porteranno iniziative davvero importanti che sono la caratteristica del CNSL che, secondo me, dovrebbe avere ulteriore sostegno dalle Istituzioni.”