Dossier Ircer. Seconda parte

Seconda parte del Dossier sulla politica clientelare nella gestione dell’IRCER. Oggi l’IRCER non può più essere la cassaforte del Comune di Recanati, per svariati motivi. Anzitutto perchè, grazie ad economie e sacrifici di gestione oculata, è stato da pochi mesi risanato il bilancio, restituendo il debito contratto con la banca per l’acquisto dell’ex monastero delle Clarisse. L’edificio delle Clarisse andrebbe quantomeno messo in sicurezza con interventi di somma urgenza, almeno per evitare che i continui crolli possano danneggiare terzi. Ma i soldi non ci sono perchè questa amministrazione comunale, non appena insediata, bloccò subito la trasformazione di parecchi ettari di terreno agricolo in aree edificabili. Era infatti questa, a torto o a ragione, la contropartita offerta all’IRCER dalla precedente amministrazione comunale in cambio del passaggio di proprietà delle Clarisse dal Comune all’IRCER stesso. La vendita di quei terreni divenuti edificabili, in un periodo anteriore all’attuale gravissima crisi economica e dell’edilizia, avrebbe consentito all’IRCER di ripagare tranquillamente le banche e, forse, anche di accantonare un tesoretto o ristrutturare l’edificio delle Clarisse o realizzare altri servizi utili alla collettività.

Poichè il bilancio dell’IRCER, con l’oculata gestione Beccacece, è tornato positivo, con piccolo utile, bene farebbe l’IRCER a dimunuire un po’ le rette, anche in modo simbolico, per dare un segnale agli anziani ospiti e alle loro famiglie. Sarebbe un gesto molto apprezzato dai recanatesi. Ma non può farlo in quanto la situazione economica resta precaria per colpa del Comune che non corrisponde all’Ircer quanto dovrebbe corrispondere in base alle leggi, sia nazionali che regionali, che impongono al Comune stesso il versamento del contributo per gli indigenti recanatesi. Si tratta del cosiddetto contributo di soccorso, dovuto dal Comune, nei casi dimostrati in cui i familiari non possono pagare le rette. Si tratta di circa 70.000 euro annui che il Comune di Recanati si è rifiutato di versare all’IRCER nel 2011, nel 2012 e nel 2013 per un totale di circa 210.000 euro. Sono soldi necessari per pagare le rette degli indigenti spesso inviati all’Ircer dal comune stesso, tramite i servizi sociali comunali. Inoltre il Comune è tuttora debitore verso l’IRCER per l’Opera d’ Infanzia Carradori, sulla base di un debito risalente agli anni ’70, nonchè per altri debiti.

(seguirà a giorni terza parte)

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