S. Maria di Castelnuovo – Presentazione del restauro del “Portale” e della “Via Crucis”

Nella Chiesa di Santa Maria di Castelnuovo, il giorno di San Giuseppe, si è celebrata la Santa Messa presieduta da S. E. Mons. Nazzareno Marconi per inaugurare e benedire il portale, fresco di restauro, e il recupero della Via Crucis restaurata anch’essa. Per il quartiere e per la città il restauro del portale è di un’importanza unica, poiché la chiesa è la più antica di Recanati. Di rilievo è anche il recupero della Via Crucis finanziato dalla Diocesi di Macerata e da un fondo della CEE. Don Gianni, il parroco di Castelnuovo, la vide al Museo Civico dopo che dal Duomo fu sostituita con la Via Crucis di Biagio Biagetti. Così ha pensato bene di portare i dipinti nella propria parrocchia. Durante l’omelia il Vescovo ha ricordato come nel medioevo il portale fosse un particolare molto curato con grandi decorazioni perché corrispondeva all’immagine della chiesa che si affaccia sulla vita delle persone come una porta aperta che invita ad entrare. “Noi cristiani guardando i portali delle nostre chiese dobbiamo avere aperta la porta dei nostri cuori.” Poi usa la Via Crucis come metafora della condizione umana, della fatica e del dolore che l’uomo incontra durante la vita. Un cammino che termina davanti all’altare, a significare l’attesa della resurrezione. “Il portale e la Via Crucis, sono due importanti segni della fede, perché s’insegna la fede attraverso i segni.” Dopo la Messa e la benedizione si è passati alla spiegazione del restauro del portale da parte della ditta Alchemy dei fratelli Maria e Simone Fortuna e Floriano Biagi, preceduta dal saluto del sindaco Fiordomo e dall’introduzione del professor Gabriele Barucca funzionario della Soprintendenza di Urbino. Barucca, supervisore dei lavori, si è detto molto soddisfatto. Un risultato che rende ancora più incisivo il significato simbolico del portale. Infatti, nel Medio Evo uno dei compiti primari degli artisti era di illustrare i brani di teologia attraverso le parti decorative. La chiesa dedicata alla Vergine trova un riferimento nella lunetta dove ai lati si trovano l’Arcangelo Gabriele e l’arcangelo Michele il quale ha una bilancia in mano, ma sotto c’è un diavoletto che si diverte a contrastarne l’equilibrio. Questo portale è importante sotto il profilo storico-artistico perché è uno dei pochi portali che ci racconta com’è nato, con i dati incisi sulla pietra: “Nel cominciar dell’anno del Signore 1253, 2 aprile, Indizione XI. Il signor Caro ordinò quest’opera. Il maestro Nicola Anconetano eseguì questo lavoro”. Ora, per terminare la facciata, si dovrebbero restaurare le due finestre laterali che, come ha detto don Gianni, “sono due occhi neri”. Ma dalla sua frase “ora tocca a noi” si può intuire che si dovrà cercare il contributo di un privato. Infine la spiegazione del lavoro di restauro dei dipinti della Via Crucis, comprese le cornici dorate, a cura della Dott.ssa Maria Laura Passarini. Un piccolo tesoro salvato con una “sacrosanta” sistemazione.

Nicla Cingolani

;

Lascia un commento