Fatti e misfatti al Consiglio comunale di Recanati dell’altra sera

Lo scorso 17 marzo il Consiglio Comunale di Recanati si è riunito per trattare alcuni importanti punti all’o.d.g., tra questi, il Piano di razionalizzazione delle partecipate e il punto sull’ospedale S.Lucia richiesto dalle minoranze.
Il Piano di razionalizzazione delle partecipate è stato portato in approvazione del Consiglio quale adempimento della L. n. 190/2014 (Legge di stabilità) che prevede l’obbligo per gli enti locali di approvare un piano entro il 31 marzo. Questo ha significato fare la ricognizione delle società partecipate esistenti e valutare, in base ai criteri evidenziati nella normativa a seguito del Piano Cottarelli, quali potessero essere conservate e quali invece dovessero essere dismesse.
‘L’intento del legislatore’ – osserva il presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Grufi – ‘è quello di ridurre le partecipazioni degli enti locali, partendo dalle società strumentali, da quelle vuote o ancora di piccola entità tali da non permettere all’ente di esercitare alcun peso politico all’interno della stessa. Per società strumentali si intendono quelle che non svolgono una attività corrispondente agli interessi istituzionali dell’ente, un esempio potrebbe essere una società attraverso la quale si acquistano beni e servizi o una che eroghi servizi non indispensabili. Al contrario, le società vuote sono quelle senza personale o con personale ridotto e comunque minore come numero rispetto agli organi politici. Infine, per quote limitate presso alcune società si intende letteralmente la presenza residuale di un ente all’interno di una compagine societaria, tale per cui non ha senso rimanervi poiché è nullo l’apporto e il beneficio che possa ricavarne’.
Prosegue Grufi, ‘Astea è fuori da questo processo poiché è una società che gestisce servizi pubblici di rilevanza economica a rete, quelli che in Europa si definiscono di interesse generale. Piuttosto, dovremo nei mesi prossimi tornare a parlare della società e delle trasformazioni interne alla luce delle gare di affidamento per alcuni servizi (principalmente gas) e del percorso obbligatorio per la gestione del s.i.i. Il Consiglio sarà la sede obbligatoria e più congeniale per affrontare tali argomenti e sono sicuro che non mancheranno contributi dei singoli consiglieri’.
Per quanto riguarda il punto sull’ospedale, la discussione è stata lunga nonostante la commissione sanità si fosse riunita la mattina stessa, alla presenza del Direttore Area Vasta 3 Macerata proprio per parlare della situazione della struttura del S.Lucia e del percorso in atto verso la piena realizzazione del Piano Socio Sanitario approvato dall’Assemblea legislativa delle Marche.
‘Discussione opportuna e ricca di spunti. Ringrazio i consiglieri di minoranza per la richiesta di inserimento del punto all’o.d.g. e il presidente della commissione sanità Dott.ssa Mariani per il lavoro prezioso svolto in commissione. Le parole del Dott. Gigliucci in commissione hanno confermato un mio convincimento. E’ chiaro come la riforma sanitaria sia in corso. Per essere seri dobbiamo partire da una serie di dati, numeri e valutazioni scientifiche che ci consentono di affermare come il SSN già da qualche anno non era più nelle condizioni di reggere. E’ una questione scientifica che trova le sue motivazioni nella fotografia della popolazione italiana e marchigiana, la quale ha una vita sempre più lunga e per questo richiede prestazioni diverse, sempre maggiori e di qualità. Ecco allora che la medicina degli ultimi anni, per queste ragioni e per la tecnologia che ha fatto passi da gigante, è profondamente cambiata, accompagnando e giustificando un processo di de-ospedalizzazione progressivo delle prestazioni (ambulatoriali). Accanto a questa motivazione c’è quella economica, perché a fronte della crescita dei bisogni c’è stata una crescita esponenziale della spesa sanitaria, dovuta anche al fatto che in Italia non si spende di più di altri paesi europei (confrontando la spesa con paesi come Gran Bretagna in percentuale di PIL vediamo che spendiamo meno) ma si spende male. La spesa eccessiva è stata determinata dalla moltiplicazione dei costi per l’acquisto di beni e servizi, dalla moltiplicazione delle strutture ospedaliere, tutte con le medesime prestazioni, con un numero importante di reparti e dirigenti, con bilanci non controllati. Queste considerazioni hanno portato a comprendere intanto come le esigenze siano cambiate, spostando l’attenzione verso i servizi territoriali, lavorando per la vera integrazione socio-sanitaria attraverso la costituzione della Casa della Salute, dall’altro a condividere la necessità di riconvertire strutture esistenti, di razionalizzare i costi e migliorare l’efficienza delle strutture ospedaliere, di garantire la continuità assistenziale e l’appropriatezza delle prestazioni, avendo come obiettivo la cura della persona e la sua completa presa in carico. Insomma, un modo diverso di concepire la sanità, più snello, vicino al cittadino e capace di comprenderne le esigenze. Questo percorso però non è completato, ecco perché oggi ci sono difficoltà e molti accusano disfunzioni proprio per il fatto che solo parte della riforma ha trovato luce. Ora però a Recanati sono iniziati i lavori al S.Lucia per la nuova Dialisi, per la riqualificazione della struttura, lo spostamento del Poliambulatorio e la nascita della Casa della Salute. A questi 1.250.000,00 Euro seguiranno poi gli altri a completamento degli interventi previsti qualche anno fa. Dobbiamo quindi avere fiducia affinchè questo percorso possa completarsi quanto prima. Ognuno deve fare la sua parte, a cominciare dai MMG i quali sono il perno per l’avvio della Casa della Salute. Intanto credo sia importante ringraziare il sindaco per l’atteggiamento responsabile che ha sempre tenuto in questi anni, senza alzare bandiere legate al campanile. Allo stesso modo, mi piace ringraziare chi ha lavorato silenziosamente perché questo percorso fosse avviato e avesse poi una continuità. Mi riferisco al consigliere regionale Luca Marconi. Spero che il Consiglio Comunale abbia in futuro la capacità di valutare lo stato attuale del SSN e regionale e quindi di essere propositivo, anche con determinazione, verso la Regione Marche, ma sempre consapevole che il percorso in atto è irreversibile. La politica deve fare la sua parte a tutti i livelli, altrimenti rischiamo che il percorso rimanga a metà e questo sarebbe l’errore più grave’.

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