Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu vincitore alle votazioni,durante la campagna elettorale ha dichiarato che non vedeva un eventuale nascita di uno Stato palestinese nelle attuali condizioni. Il Premier come la maggioranza degli israeliani preferirebbe una soluzione di due Stati che portasse stabilità e chiarezza sulla questione dei confini,ma dati i precedenti dei responsabili palestinesi non crede un compromesso con loro. Nella situazione attuale,altri ritiri israeliani (dopo quelli avvenuti) porterebbero alla nascita di un nuovo regime di tipo Stato islamico-Isis e quindi certamente non una reale stabilità e pacificazione,quindi molta prudenza da parte israeliana. Gli israeliani non sono creduloni,non ingenui,conoscono la storia e non si fidano dei palestinesi e ricordano i tre rifiuti di Yasset Arafat e Abu Mazen alle proposte di pace israeliane. Chi oggi si adopera per stabilire uno Stato palestinese e sgomberare i territori,consegna all’estremismo islamico un territorio da cui attaccare lo Stato di Israele(Benjamin Netanyahu). Abu Mazen si rifiuta di riconoscere lo Stato ebraico,ha fatto un patto con Hamas che vuole la distruzione dello Stato ebraico. Tutti i territori che vogliono sgomberare oggi in Medio Oriente vengono occupati da forze islamiche.
Netanyahu non ha detto che non accetterà uno Stato palestinese come ricorda Barack Hussein Obama,ma che non lo accetterà alle attuali condizioni,cioè senza il riconoscimento da parte palestinese di Israele come Stato ebraico,e questo non è la stessa cosa. Il riconoscimento di Israele come Stato ebraico è una precondizione non negoziabile.
I palestinesi si sono poi stupiti nel sentir parlare di smilitarizzazione di un eventuale loro Stato; ricordo che anche l’ex Presidente americano Clinton a suo tempo lo aveva richiesto. Poi per il futuro Stato palestinese è importante che abbia un esercito e un aviazione militare? Perché avrebbe bisogno di carri armati e bombardieri? Hanno già gli arsenali pieni di razzi e munizioni.
NOTIZIE BREVI:
La preghiera pubblica della cantante ebrea Noà a DIO di liberare il suo Paese da <Netanyahu e il suo governo,offendendo anche il Premier,non è stata…esaudita dal SIGNORE. Il SIGNORE non è stato contento che il Suo nome venisse usato per scopi elettorali e quindi non ha voluto essere….coinvolto! Cara signorina Noà”NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANO”. Per questo motivo,ritornando in Israele,all’aeroporto è stata insultata da un passeggero. La cantante si è offesa e ha divulgato al mondo questo…”misfatto”-
IMBRATTATA con vernice rossa la bandiera israeliana esposta a Milano come altre per l’Expo. E’ la quarta volta che succede.
Galliano Nabissi
;