Sospiro di sollievo, in città, per il futuro dell’immobile di Palazzo Antici che, con la sua vendita ad una società di Osimo, ritroverà sicuramente entro breve una seconda giovinezza, magari come albergo di lusso, anche se resta la preoccupazione, specie per gli studiosi, su che fine farà l’imponente archivio storico custodito all’interno del palazzo: preziosi documenti sulla storia della “Justissima Civitas Recineti” e dell’Italia dell’800, lettere del poeta Giacomo, della sorella Paolina e del padre Monaldo. Rimarrà a Recanati trovando un’altra collocazione o prenderà il volo per altri lidi? Per comprendere meglio la sua importanza basta ricordare che al suo interno, stando a quanto raccontato nel libro “Il Caravaggio perduto”, scritto da Jonathan Harr, una neolaureata romana nel 1989, mentre faceva ricerche sul San Giovanni, scoprì un documento che proverebbe l’esistenza di un originale di Caravaggio commissionato dalla famiglia al noto pittore. Per ora la città e l’Amministrazione gioiscono della notizia della vendita dell’immobile. “Forse siamo ad una fase decisiva, commenta il sindaco Fiordomo. Questa vicenda privata ha chiaramente una grande importanza per la città e la nostra Amministrazione è stata molto attiva per una soluzione positiva. Portare investitori a Recanati è da sempre un nostro obiettivo e ci mettiamo a disposizione dell’acquirente per superare qualsiasi scoglio burocratico. L’interesse verso Recanati sta aumentando grazie ad azioni concrete: la creazione di parcheggi, una nuova politica culturale, il successo del film. Qui si lavora seriamente, non si fanno chiacchiere e polemicucce da osteria, con tutto il rispetto per le osterie.”
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