Riapertura stagionale venerdì 1° maggio dell'attività di animazione e ristorazione del parco di Villa Colloredo Mels con un'anteprima di “Amantica”, l'iniziativa che a luglio invaderà le stradine del quartiere Castelnuovo con la musica degli strumenti a mantice (organetto e fisarmonica). Ci sarà anche la pizzica salentina, punti di ristoro e spettacoli per bambini per animare il pomeriggio e la sera del primo maggio. Sarà anche l'avvio della nuova gestione del punto di ristoro del parco che, a seguito di un avviso pubblico, è stata di nuovo aggiudicata alla ditta recanatese “Bar Old Way” di Paolo Politi e Greta Cingolani che anche nel passato aveva vinto le gare indette dal Comune. Questa volta, però, l'impegno è diverso e certamente più oneroso per la ditta. Intanto non si parla più di un'aggiudicazione stagionale ma il bando prevede una durata della concessione per ben sette anni (2015 – 2022) e sono due gli spazi oggetto della convenzione che si trovano entrambi sul lato ingresso viale Monte Conero: infatti, oltre al piccolo gazebo in legno, oggetto dell'appalto è stato anche il vecchio “casino di caccia” del Conte Colloredo, più conosciuto da tutti come la casa delle scimmie perchè nel passato, quando all'interno del parco era stato sistemato un piccolo zoo, lì vi alloggiavano, appunto, delle scimmie, e l'area pic-nic presente nella zona. La struttura, però, è assai fatiscente tanto che da sempre è stata messa in sicurezza con un'impalcatura e il gestore si dovrà impegnare ad effettuare, entro un anno dal rilascio della licenza edilizia, i necessari lavori di sistemazione su un progetto che dovrà avere anche il parere favorevole della Sovrintendenza ai beni architettonici. L’attività, comunque, dovrà essere aperta già con il prossimo anno e quindi il gestore dovrà sbrigarsi sia per tutte le procedure burocratiche che per i lavori da effettuare. Al bando di gara, i cui termini scadevano l'8 aprile scorso, è stata presentata un'unica offerta, quella, appunto dell'Old Way, ritenuta, comunque, congrua dall’Amministrazione: l’assenza di altre offerte forse è stata determinata dall'impegno richiesto considerato estremamente gravoso e molti ritenevano che, seppur la concessione fosse di sette anni, sarebbe stato molto difficile poter rientrare nelle spese da affrontare. Infatti, rispetto anche alle condizioni del passato, la nuova gestione dovrà anche accollarsi le spese dell’utenza (acqua e luce) e dei bagni da allestire e pagare dal 1° gennaio prossimo un canone mensile di 390 euro.
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