Non è ancora sopito l’eco del post di Pacella all’indirizzo dell’assessore Canaletti, che al momento ha sortito esclusivamente l’affidamento, dietro bando, dell’area plein air ad un operatore turistico di fuori città, che leggiamo di un sms quantomeno inquietante inviato dallo stesso assessore a qualche esponente di Paese Vero.
Tralasciamo le considerazioni sulle “leggerezze” tecnologiche di Canaletti ma non possiamo sottacere rispetto ai contenuti di quell’sms. Non abbiamo mai sostenuto che chi svolge un ruolo pubblico che richiede tempo da sottrarre al proprio lavoro ufficiale ed alla famiglia non debba percepire alcun compenso sia pure esiguo e ridotto se si tratta di lavoratore dipendente. E’ altrettanto vero però che non può ma soprattutto non deve essere il compenso o indennità che dir si voglia a far decidere di accettare o, nel caso specifico, di rioccupare un ruolo che si è lasciato per motivazioni che non sono venute meno. E non intendiamo esprimere giudizi su quelle motivazioni. Abbiamo letto solo che erano state dimissioni in appoggio al sindaco e contro le dichiarazioni del gruppo Riccetti/UPP. UPP non si è manco sognata non solo di ritrattare quelle dichiarazioni ma neanche di toglierle dalla propria bacheca e Canaletti insieme a Dezi sono immediatamente rientrati nei ranghi. Mentre il secondo dei due continua a sostenere di essere l’assessore del PD intanto che il PD sostiene di aver avviato la procedura di espulsione dal partito ed anche qui chi ci capisce è bravo, il primo, dichiara di essere rientrato in Giunta per senso di responsabilità in quota…….beh stendiamo un velo pietoso sulla “quota” dichiarata, mentre in realtà viene allo scoperto che ha accettato perché quell’indennità (non abbiamo capito se intera o dimezzata in relazione all’attività lavorativa) è utile e/o necessaria al bilancio famigliare.
L’affermazione, sia pure fatta forse a persona amica poi sicuramente tradita con i comportamenti, è di una gravità assoluta. Significa semplicemente che per godere dell’indennità si passa sopra a tutto, a rapporti umani in primis ma soprattutto ad ogni richiesta. Significa che oggi si è passati sopra alle dichiarazioni non ritrattate di Riccetti, domani come ieri si passerà sopra a provvedimenti da votare non condivisi o a tutele non effettuate nei confronti di richieste valide di cittadini che si attendono risposte oneste e necessarie. Significa dire: io voglio talmente restare al mio posto di assessore che tu sindaco e voi Giunta, fate pure tutto quello che vi pare in barba all’autonomia di pensiero e di coscienza (sigh!!) proprio di ogni esponente di Giunta! Quel bisogno di restare in carica significa essere remissivo nei confronti di tutto quello che verrà deciso anche a scapito di chiunque ma è oltremodo pericoloso per chi deve gestire la cosa pubblica e non dovrebbe essere difficile da comprendersi.
Alla stessa maniera, e forse ancor più, è incomprensibile e ributtante il silenzio assordante sulla vicenda da parte del sindaco e del vicesindaco. Gravissimo se fosse vero che il sindaco già conosceva il contenuto di quel messaggio ed abbia deciso comunque di riassegnare quell’assessorato. Come fa a stare tranquilla? E che dire del silenzio del vicesindaco dei proclami e della sua truppa? Che forse le motivazioni addotte da Canaletti siano anche le loro per continuare ad occupare i rispettivi ruoli?
;