Nino Taddei: un assessore un po’ scomodo all’interno della Giunta Fiordomo?

Si era capito da tempo che qualcosa non andava per il verso giusto fra l’assessore al turismo Nino Taddei e il sindaco Fiordomo, che fosse venuto meno quel feeling che aveva caratterizzato il vecchio quinquennio amministrativo. La conferma giunge ora chiaramente dall’amaro sfogo del leader della “Civica Recanati” (667 voti alle ultime elezioni comunali del 2014, pari al 5.55%, quarta forza politica) che avverte la sua presenza in amministrazione come un ingombro o un fastidio, tanto che gli fa dire che “molto spesso i sindaci, io ne ho conosciuti molti, se potessero evitare di nominare gli assessori sarebbe meglio per loro perchè magari si trovano molto più a loro agio con i dirigenti”. Taddei parte da due recenti iniziative che rientrerebbero pienamente fra le sue competenze di cui, però, ne è stato tenuto completamente all’oscuro.  Ad esempio il video realizzato da “Officina Light Zero di Recanati” per promuovere l’aspetto culturale della città e presentato la sera dell’anteprima al Teatro Persiani  dei sedici finalisti di Musicultura. “Video molto bello, dice Taddei, ma io purtroppo non sono stato coinvolto affatto nella preparazione pur essendo assessore al turismo e al marketing.” Ma il fatto ancora più clamoroso, sempre sollevato da Taddei, riguarda il Recanati-pass, il biglietto cumulativo per visitare i musei cittadini e Casa Leopardi. Anche di questa iniziativa, partita nei giorni di Pasqua, lui afferma di non esserne stato minimamente coinvolto. Eppure, confessa che quello del biglietto unico dei musei era un progetto che aveva inseguito 5/6 anni fa, proprio all'inizio del suo incarico come assessore sempre al turismo, ma non era riuscito a portarlo a termine perché c’era da superare lo scoglio di un solo biglietto che valesse anche per il museo privato di casa Leopardi. “All'epoca io non sono stato capace di trovare la soluzione, mentre oggi sembra sia stata trovata” Si, ma in che modo? Per Taddei questa soluzione non porterebbe un grande vantaggio alla città di Recanati perchè il biglietto viene venduto esclusivamente a casa Leopardi da una ragazza dipendente dell'Amat che, però, viene stipendiata dal Comune. “Invece io immagino che il biglietto dovrebbe essere venduto dappertutto: allo Iat, a Villa Colloredo, se possibile anche nei negozi. Quello della Boldrini è stato l'unico biglietto venduto allo Iat.” Come viene ripartito allora il prezzo del biglietto fra Comune e casa Leopardi? L’assessore confessa che non gli è proprio chiaro ed è un aspetto questo da rivedere. Poi batte ancora sullo stesso chiodo: “a volte si ha l'impressione che i sindaci diano l'assessorato solo perchè non possono fare a meno di darlo. A quel punto converrebbe non darlo perchè le mie esperienze, la mia professionalità e capacità la metto a disposizione di tutti senza riserve ma mi deve essere chiesto chiaramente perchè se no sembrerebbe che ti vuoi intromettere in qualcosa in cui sei un insalutato ospite. Poi magari le liste civiche tornano utili in campagna elettorale. Però, poi, passata la campagna elettorale sono un po' una rottura di scatole.”

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