Intervista al Commissario Prefettizio Mauro Passerotti

di Giorgio Giannaccini

Semplice e diretto è il preambolo del Commissario Prefettizio Mauro Passerotti, insidiato a Porto Recanati dal 22 maggio, che si è concesso ai microfoni di “Radio Erre”: “Mi fa piacere partecipare alla vostra stramissione perché, anche se sono il Commissario Straordinario, credo che sia importante informare la gente; che poi ci tiene molto alla sua città, e quindi per questo motivo mi presto volentieri”.

La prima domanda ricade ovviamente sull’argomento scottante degli ultimi tempi, la variante Burchio: “La questione ha occupato la popolazione e i partiti in maniera piuttosto preponderante. E quindi è stato per me necessario fare un approfondimento. Non condivido il fatto che si pensasse che il Commissario potesse essere a favore o contrario alla variante prima ancora di vedere gli atti. Si è vagliato tutti gli aspetti poiché questa questione è una questione molto delicata, perché comporta una costruzione, un impianto nella struttura del territorio abbastanza cospicua. E quindi la decisione di andare al Consiglio di Stato mi è sembrata opportuna. Anche perché, da un punto di vista legale, sembrerebbe che l’orientamento del giudice del Tar, su alcune questioni, non rappresenti la generale giurisprudenza del Consiglio di Stato. Inoltre, essendo appunto una questione molto delicata, ove ci sono dei dubbi, è bene rivolgersi al giudice di secondo grado”.

Prosegue il commissario spiegandoci l’iter giuridico: “Nel rivolgermi al giudice di secondo grado, in opposizione, sono stati richiesti i poteri di sospensiva cautelare con anche, per evitare tempi lunghi di risposta, un ricorso celere al giudice monocratico che è rappresentato dal Presidente del Consiglio di Stato che dovrà decidere in tempi brevissimi sulla possibilità di sospendere cautelarmente la sentenza del giudice del Tar. Difatti, questa sentenza, è obbligatoriamente esecutiva, solo un provvedimento di sospensione la potrebbe far diluire nel tempo. Viceversa, se questo provvedimento di sospensione non avverrà, il Comune, e quindi il Commissario, gli Uffici e l’Ente, dovranno entro 45 giorni pronunciarsi in maniera definitiva sulla variante”.

Il Commissario inoltre ci spiega a grosse linee il proprio compito: “I Commissari, in queste circostanze, hanno pieni poteri ma cercano di utilizzarli senza vincolare scelte importanti e decisive per il territorio dove è possibile, lasciandole alle amministrazioni future. In ogni caso, quando una sentenza ordina all’Ente di agire, il Commissario è tenuto a farlo”.

Tende anche a precisare: “I tempi per decidere su una questione del genere, sono oggettivamente inadeguati, quanto sarebbe più ponderata la decisione con più tempo a disposizione? Non è che il Commissario se ne sia lavato le mani, ci sono dinamiche molto controverse nella questione Burchio che dividono la città”.

Aggiungendo che, al contempo, ci siano anche altre problematiche molto gravi all’interno della stessa Porto Recanati: “Ho notato, se mi è consentito, che tanti altri cittadini preferirebbero focalizzare la loro attenzione su altre cose, e soprattutto per interventi di carattere diverso: ambientale, strutturale e dei servizi, necessari a questa città. Ad esempio il problema della Fiumarella, che si manifesta quando piove, coi fiumi che riversano sul mare un po’ di tutto, ma anche il problema Hotel House per l’ordine pubblico, e poi la diffusione non indifferente della droghe. Quindi di problemi ce ne sono tanti”.

Tornando sul Burchio: “Ci sono i pro Burchio e i contro Burchio, ma noi guardiamo al problema non in maniera superficiale; non è una questione di stare a favore o contro. Bisogna vedere nel tempo che comporterebbe la variante, non solo per l’impatto ambientale… forse l’iter del Burchio è stato troppo veloce, chi lo sa. Sono supposizioni”.

In più si sofferma sulla stagione estiva di Porto Recanati: “Posso dire che il Commissario si è reso conto della vocazione della città, e stiamo svolgendo una stagione estiva, dal punto di vista degli spettacoli, di grande e rilievo, non solo per le manifestazioni dell’Arena B. Gigli. E tutto questo si sta facendo al massimo livello, e ci tengo ad aggiungere con un occhio alla spesa, con un – 30% delle spese rispetto all’anno scorso”.

 

E in tutto questo operato, il Commissario, non nega di essersi, in qualche modo, ambientato nella cittadina marchigiana: “Si finisce con il coinvolgersi col territorio, visto anche che questo commissariamento durerà un anno. Sfido a qualunque Commissario a non coinvolgersi, infatti mi piace dire che ‘va via un commissario ma resta un amico’”.

Buona è anche la conclusione dell’intervista: “Ho trovato un’amministrazione solida, lo voglio dire. Porto Recanati, sotto il punto di vista del bilancio, è un buon Comune. E’ chiaro che il Commissario ha tempi più celeri di un’amministrazione e, lungi dall’essere un dittatore, mettiamo a frutto questo periodo, dove è possibile, per poter restituire una città che magari è anche migliorata”.

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