Fiordomo scrive a Naor Gilon, ambasciatore di Israele in Italia

di Israele Naor Gilon

 

Gentile Ambasciatore,

ho ricevuto ieri, lunedì 7 settembre, la sua lettera che peraltro dopo poche ore ritrovo su social-network e carta stampata.

Nessun patrocinio, nessuna adesione. Abbiamo soltanto messo a disposizione una sala aderendo alla richiesta di una cittadina recanatese, militante di una associazione che in passato aveva organizzato una iniziativa su temi economici. Se a livello di comunicazione si è scritto o parlato di patrocinio non è corretto, in quanto il patrocinio prevede un atto amministrativo con il quale viene concesso e quindi una condivisione rispetto all’iniziativa che in qualche modo si sostiene. In questo caso si potrebbe parlare di patrocinio tecnico, nel senso che si mette a disposizione uno spazio…. ma ritengo che non sia questo il tema. Non conoscevo l’attività di Samantha Comizzoli nè il contenuto del film ma conosco solo la cittadina recanatese, assolutamente seria e affidabile, che mi ha chiesto la sala. Ho sbagliato a concederla, come per altro è avvenuto a Napoli, Messina, Lanuvio, Firenze (Piazza Tasso) e molti altri comuni? Credo di no, perché sono convinto che tutti abbiamo il diritto di poter esprimere il nostro pensiero, anche se questo è particolarmente forte e magari non condivisibile. Dovrei esercitare come Sindaco una censura preventiva? Per la semplice concessione di una sala avrei dovuto vedermi prima il film, promuoverlo o bocciarlo, decidere io per tutti i recanatesi? Era una iniziativa privata, in una sala chiusa, non in una piazza o in luoghi aperti a tutti nei quali non è invece giusto ospitare incontri o manifestazioni che possono urtare la sensibilità di chi si trova li per caso. Se la semplice messa a disposizione di una sala ha scandalizzato e offeso qualcuno mi scuso. Condivido, a livello personale, la posizione espressa dal premier Matteo Renzi, posizione che raccoglie il pensiero tradizionale del movimento democratico e progressista: due Popoli, due Stati. La pace si costruisce con il reciproco riconoscimento, con il rispetto, con la giustizia, con la condivisione di un percorso storicamente faticoso ma indispensabile per superare violenze e lutti.

 

Saluto Cordialmente, restando a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.

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