Una vera e propria tempesta di critiche si è abbattuta in queste ultime ore sull’amministrazione Fiordomo per la scelta di aver ospitato, il primo settembre scorso, in una sala comunale, un'iniziativa di Samantha Comizzoli dal titolo “Israele il cancro”. La notizia, nel giro di pochi giorni, è stata ripresa dai più importanti organi di informazione nazionale e ha suscitato reazioni indignate da parte soprattutto delle varie comunità ebraiche presenti in Italia.
Alessandro Bertoldi, membro del Direttivo nazionale della Federazione Italia-Israele, definisce non solo vergognoso il titolo del documentario, girato nel 2014 dall’attivista filopalestinese e presentato a Recanati, ma “fatto ancor più grave” è che “il Comune abbia concesso alla vergognosa pellicola di propaganda antisemita il patrocinio istituzionale e l'uso delle sue strutture.” Bertoldi rammenta che l’attivista parla dell'operazione militare di Israele come di un'autentica «occupazione nazista israeliana della Palestina», “parole violente che vanno oltre la faziosità e che accusano il popolo ebraico di essere come i carnefici di cui sono stati vittime appena 70 anni fa.”
Per questo motivo giunge anche ad invocare l’intervento della magistratura perché apra “d'ufficio un fascicolo per verificare se, come crediamo, si sono verificati i reati di istigazione all'odio razziale e di vilipendio di Stato estero. ”Ciò che troviamo ingiustificabile, insiste Bertoldi, è come il sindaco di Recanati e la sua Giunta abbiano potuto ospitare e patrocinare tale evento, specie non potendo non sapere che la notorietà dell'attivista filo-terrorista deriva dall'immagine diffusa l'anno scorso dalla stessa che la ritraeva davanti a un forno mentre inneggiava con un gesto alla morte dei tre soldati israeliani rapiti in quei giorni a Gaza. Tutto quanto è accaduto a Recanati è inaccettabile, ingiustificabile e pericoloso, necessita imminenti chiarimenti e le più rapide scuse ufficiali dell'Amministrazione nei confronti dello Stato d'Israele. Non possiamo accettare che fatti come questo avvengano nel nostro Paese ed in particolare nella città del grande poeta Giacomo Leopardi, città simbolo di cultura che può vantare importanti legami storici con Israele. Un noto vino israeliano e uno dei più importanti istituti di credito di Tel Aviv prendono il nome dalla città marchigiana stessa.” Nelle prossime ore dovrebbe far sentire il proprio sdegno anche il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane, Renzo Gattegna, con una lettera indirizzata al primo cittadino di Recanati e che immaginiamo non sarà certamente tenera.
C’è anche chi chiede le dimissioni di Fiordomo. Lo fa il sito internet “Informazionecorretta.com” fondato nel marzo 2001 con l'obiettivo di assicurare al pubblico un'informazione corretta su Israele. La redazione si rivolge al Presidente del Consiglio Matteo Renzi che scrive se “vuole essere creduto per le parole pronunciate alla Knesset il mese scorso, valuti se un sindaco come Francesco Fiordomo può rappresentare il PD. O se non sia il caso di invitarlo a rassegnare le dimissioni.”
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