Si sono svolti oggi pomeriggio i funerali di Angelo Malatini il recanatese 68enne deceduto a Predazzo, sulle montagne del Trentino, precipitando in un dirupo mentre era con alcuni amici in vacanza. Oltre ai suoi familiari, la moglie Attilia, le figlie Laura e Roberta e le nipotine, tante le persone e lo stesso sindaco Fiordomo, che hanno assistito nella chiesa di San Domenico al rito funebre celebrato dal vice parroco, don Alejandro. Visibilmente toccate dalla tragedia anche le tre coppie di amici che erano con lui, in vacanza, per i boschi a cercar funghi. Per tutta la durata della cerimonia funebre non hanno mai staccato lo sguardo dalla bara di legno chiaro posta davanti all’altare, povera di fiori per espresso desiderio della famiglia che ha disposto che dopo la cerimonia la salma fosse trasportata a San Benedetto per la cremazione: “La moglie mi ha detto che la consola pensare che è morto facendo ciò che più gli piaceva con i suoi amici” ha detto con voce commossa Don Alejandro che ha lodato la serenità della famiglia e ha ricordato il gran bene che Angelo Malatini ha fatto alla comunità recanatese e alla stessa parrocchia di San Domenico. A testimoniare questo attaccamento del pensionato recanatese alla sua parrocchia sull’altare c’era anche don Paolo Picchio, l’ex parroco di San Domenico, legato al Malatini e alla sua famiglia da una profonda amicizia. In chiesa anche gli altri soci dell'Associazione Micologica che con lui condividevano da tempo la passione per i funghi e per le passeggiate nei boschi. A portare fuori dalla chiesa la bara sono stati proprio gli amici, quelli che erano con lui sabato fra i boschi: lo hanno preso fra le braccia per l’ultima volta particolarmente commossi e poi si sono stretti tutti fra loro con un abbraccio.
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