Lo stressante calvario di un contribuente onesto

Storie di ordinaria burocrazia! Il recanatese Gianni Bonfili, ex sindacalista ora in pensione, non ha proprio un bel rapporto con il parcheggio e gli uomini in divisa. L’altro giorno raccontava di una multa elevata a suo carico perché aveva parcheggiato in Corso Persiani pagando regolarmente la sosta che, però, si era protratta più del previsto. Il regolamento comunale, a differenza di quello di altri Comuni vicini, in questi casi prevede non il saldo del periodo di sosta in più ma il pagamento di un’ammenda. Metodo che viene usato solo a Recanati, sbotta Bonfili, perché a Macerata e a Civitanova, solo per citare due grandi centri della provincia, la musica, come dicevamo, è un’altra.

Ma Bonfili ha da raccontare anche un’altra esperienza che si porta dietro da un anno e che spera di aver risolto in maniera definita proprio in questi giorni. “A novembre del 2014, racconta, ho parcheggiato in piazza sulle strisce bianche senza mettere il disco orario e mi è stata fatta la multa di 30 euro. Niente da eccepire. Vado in banca puntualmente e pago quanto dovuto al Comune di Recanati.” Passano 2/3 mesi e Bonfili si vede arrivare una letterina dal Comune che gli contestano che quella multa non risultava pagata per cui veniva applicata la sanzione raddoppiando l’importo. Cosa che può succedere tanto che Bonfili si arma di pazienza e va in banca dove si fa fare la copia del pagamento che porta immediatamente ai vigili urbani a cui fa presente che la multa era stata pagata nei tempi dovuti. “Quindi tutto a posto e io, continua Bonfili, butto la copia della ricevuta, visto che ho casa piena di documenti, pensando che ormai non ci sarebbero stati più problemi.”

E invece? “Una settimana fa, racconta ancora Bonfili, dopo circa un anno mi è arrivata un’altra lettera del Comune dove ancora una volta mi si dice che quella famosa multa non risultava pagata e arriva la richiesta di ben 100 euro da pagare per interessi, ammenda e cose varie. Una cosa paradossale! Torno in banca e mi faccio dare di nuovo la documentazione e ritorno ai vigili urbani facendo presente che io quella multa l’avevo pagata e che era la seconda volta che mi chiamavano a rispondere di ciò. Questa volta, però, conclude Bonfili, mi sono fatto firmare e timbrare la copia della ricevuta di pagamento e l’ho messa in cassaforte sperando di non essere richiamato più.” E per fortuna che Bonfili attualmente è in pensione, e si presume con tempo sufficiente a sua disposizione per disbrigarsi fra la burocrazia, e che ha avuto una buona memoria nel ricordarsi il pagamento. “E’ vero ma è stato comunque un grande fastidio” e non è il solo cittadino che subisce a causa di una burocrazia spesso folle quanto insensibile.      

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