Quali promotori dell’Organismo di Rappresentanza dei Famigliari, previsto dalla Legge Regionale n. 20 del 2002, considerato l’atteggiamento dilatorio e ostruzionistico da parte della presidenza e della direzione, abbiamo inteso protocollare un elenco delle carenze con relative proposte di soluzione, rilevate nella Casa di Riposo Ester Gigli.
Carenze e criticità notate da molti famigliari e ospiti che nel tempo hanno segnalato singolarmente alla direzione la necessità di superarle.
La volontà che ha mosso la nostra iniziativa, come più volte dichiarato, è solo quella di portare un contributo costruttivo per migliorare quanto, a nostro avviso, è facilmente migliorabile, facendo ricorso alla buona volontà e al buon senso.
Facciamo notare che la legge che istituisce la rappresentanza dei famigliari e degli ospiti è vecchia di tredici anni, tempo trascorso invano a tutto svantaggio dei tanti che hanno soggiornato all’interno della casa di riposo in condizioni che potevano essere migliori.
Siamo tutti consapevoli che per superare le carenze legate al soggiorno degli ospiti non si può prescindere dal miglioramento delle condizioni lavorative di tutto il personale.
Professionalità, purtroppo, non espresse al meglio per mancanza di organizzazione del lavoro.
Una regola per chi fa impresa è quella di gratificare il collaboratore quando opera bene e richiamarlo per l’errore affinché non si ripeta.
È stato fatto del terrorismo finalizzato a intimorire i famigliari ipotizzando aumenti della retta che non trova alcuna giustificazione, precisiamo che le proposte formulate alla presidenza sono realizzabili senza costi aggiuntivi.
La diffamazione, le accuse di strumentalizzazione, gli attacchi personali, il dileggio unitamente all’atteggiamento di rinvio, passano in secondo piano rispetto alla necessità di superare le problematiche.
Per la verità, negli incontri che ci sono stati, si è sempre manifestata la disponibilità da parte della presidenza ad affrontare e superare i tanti problemi, per i quali ha mostrato, sia pure in parte, di esserne a conoscenza, stupisce che ancora non siano stati affrontati.
Anche per questo confidiamo che le proposte avanzate trovino una rapida attuazione.
Ogni giorno trascorso invano rappresenta ulteriori disagi per i nostri cari e per coloro che li accudiscono.
Proposta di Soluzione delle Criticità della Casa di Riposo Ester Gigli
I Famigliari Promotori dell’Organismo di Rappresentanza
- Mancanza del coordinatore di servizio Soluzione: inserimento di un Coordinatore come previsto dalla Legge Regionale n. 20 del 2002
- Mancanza Piano di Assistenza Individuale (PAI) Soluzione: redazione PAI con coinvolgimento dei famigliari/tutore come previsto da legge 20
- Maggiore integrazione tra infermieri e tra infermieri ed oss (in particolare nelle comunicazioni), giro letti senza annotazioni soluzione: in particolare durante l’alzata/messa a letto paziente: annotare al momento qualsiasi mutamento delle condizioni generali ad esempio: arrossamenti della cute, possibili inizi di decubiti, ecchimosi, rigonfiamenti degli arti. Tutte le annotazioni che ora vengono effettuate successivamente vanno fatte al momento per evitare dimenticanze, causa di problemi agli ospiti
- Operatori con carichi di lavoro disomogenei: momenti di scarso carico contrapposti a carichi elevati soluzione: razionalizzare il lavoro, coinvolgimento diretto di tutti gli operatori con riunioni settimanali e modello operativo improntato al lavoro d’equipe come previsto da legge 20
- Mancanza di un piano di attività per infermieri ed oss soluzione: redazione del piano di attività per infermieri ed oss
- Mancanza di coordinamento cucina/reparti, mancanza di menù personalizzati, disservizio e sprechi, bevande calde nel periodo estivo soluzione: elenco dei pasti a pranzo e cena con menù personalizzati, frigorifero con temperature idonee, si evitano gli sprechi da reinvestire nel miglioramento della qualità del cibo, negli ultimi periodi si è notato uno scadimento (**)
- Operatori non a conoscenza del menù riservato all’ospite, non ci si accerta l’effettivo consumo del pasto con il rischio che l’ospite salti più pasti, piatti portati via senza essere stati toccati soluzione: menù personalizzato per ogni ospite, verifica e annotazione del pasto consumato o dei motivi pasto non effettuato, l’operatore del turno successivo deve avere il quadro della situazione precedente
- Pasti poco controllati causa anche convivio soluzione: eliminare interferenze con il convivio, maggiore cura e controllo
- Mancanza di operatori in orario dei pasti soluzione: tenendo presente che l’oss è la figura abilitata alla somministrazione dei pasti, si può ovviare concentrando tutto il personale a supporto degli oss o previa formazione alla somministrazione, da valutare eventuali volontari
- Il tempo a disposizione per i pasti per molti ospiti è troppo breve soluzione: allungare i tempi agli ospiti che ne hanno necessità
- Operatori che dopo i pasti, si affrettano per rispettare gli orari del turno, ospiti messi a letto con fretta con pericolo per l’incolumità soluzione: l’operatore del turno successivo completa l’operazione, incrociare i turni o cambiare orari dei turni
- Dimenticanze somministrazione terapia soluzione: elenco terapie da somministrare sigla/barra al momento della somministrazione e successiva verifica a fine somministrazione
- Ragazzi del servizio civile assunti come animatori, vengono dati compiti diversi, mancata formazione, sorveglianza attiva (e non solo passiva com’è ora) scarsa attenzione (per alcuni) dell’ospite soluzione: incarico e compiti debbono combaciare, adeguata introduzione e formazione nella struttura con particolare attenzione verso l’ospite. Affiancamento per un periodo congruo con i ragazzi che sono a fine periodo
- I pazienti tendono a piegarsi su un fianco o far scivolare il braccio a penzoloni, senza che nessuno si preoccupi di riposizionarli, spesso la carrozzina viene spinta con il braccio del paziente a penzoloni, con il pericolo che la mano si incastri nei raggi o come spesso accade che si incastri tra le porte o si scontri con altre carrozzine causando lesioni o ecchimosi soluzione: maggior attenzione da parte degli operatori, riposizionamenti frequenti
- Mancanza parcheggi soluzione: rilascio pass parcheggio da parte del comune ai famigliari
- Accessi chiavetta, costi molto alti del sistema che non risolve del tutto il problema sicurezza, allarmi che suonano in continuazione rendendo impossibile la vita agli ospiti soluzione: completamente da rivedere con il coinvolgimento dei famigliari. Accesso anche al mattino comunque ampliando gli orari di entrata
- Dimensione camere e disposizione letti soluzione: la dimensione delle camere e la disposizione dei letti devono rispettare la legge 20, i letti che dopo nostra segnalazione sono stati allontanati dal muro sono pericolosi poiché sfrenati
- Errori degli operatori L’errore dell’operatore che causa danno al paziente va segnalato al coordinatore che provvederà ad avvisare la famiglia. La responsabilità dell’accaduto rimane comunque non solo individuale ma collettiva
(**) PASTI ALIMENTAZIONE:
una volta realizzato un efficace coordinamento sarà opportuno entrare nel merito della qualità del cibo; gli ospiti purtroppo spesso mangiano poco o rifiutano il cibo, perciò riteniamo necessaria una maggiore azione nel forzare i soggetti all’alimentazione.
Sarà necessario verificare l’apporto calorico giornaliero. Si ritiene importante riferirsi ad un nutrizionista che integri la dieta verso il miglioramento e la prevenzione delle piaghe da decubito.
CONCLUSIONI:
La figura del coordinatore di servizio è indispensabile oltre che un adempimento di legge. Molti dei punti sopra esposti verrebbero superati con una persona che abbia la capacità di riorganizzare la casa di riposo.
Riportare la serenità sul posto di lavoro significa benefici che si ripercuotono sull’ospite, su persone che subiscono il trauma dell’allontanamento dai luoghi famigliari, indifese e bisognose di vivere in un contesto quanto più sensibile alle proprie esigenze.
Una parola, una carezza, un sorriso, spesso valgono più di una medicina, quello che si da loro viene sempre ripagato in misura maggiore; trattare bene queste persone significa lavorare con più soddisfazione con grandi benefici per tutti coloro che operano nella struttura.
i famigliari promotori
Recanati 28 settembre 2015
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