Nei giorni scorsi un comitato rappresentante il quartiere di Santa Maria in Potenza si è recato in Comune per palesare, col segretario generale Francesco Massi, la propria perplessità riguardo l'apertura imminente dell'azienda insalubre Khai. L'insediamento della Khai nella zona di Santa Maria in Potenza – ovvero la zona industriale di Porto Recanati – era stata stoppata, in realtà, tempo addietro con una delibera della giunta Montali, ma poi, più recentemente, verso la metà dello scorso settembre, il Tar aveva accolto il ricorso della suddetta azienda dandole ragione. Non solo: il Commissario Prefettizio, avvalendosi della consulenza dell'avvocato Andrea Berti, ha successivamente deciso di non appellarsi alla sentenza del Tar, facendo così approvare integralmente la proposta di deliberazione data appunto dal tribunale.
Allo stato attuale delle cose – ci riferisce il comitato – sarebbero presenti 7 industrie insalubri nel quartiere, e tutte rientranti nella direttiva Seveso II (la norma europea tesa alla prevenzione ed al controllo dei rischi di accadimento di incidenti rilevanti, connessi con determinate sostanze classificate pericolose, ndr), cosicché sarebbe difficile immaginare una compatibilità con la vocazione turistica di Porto Recanati nel periodo estivo, anche perché gli stessi turisti dovrebbero essere informati del rischio di grave incidente a cui teoricamente Porto Recanati è soggetta. Come se non bastasse, gli ultimi esami dell'Arpam, fatti nella zona industriale per misurare la quantità di solventi nell'aria, non sarebbero molto incoraggianti. A questo i residenti avrebbero aggiunto che negli anni passati ci furono diversi ricoveri ospedalieri dovuti al problema dell'inquinamento dell'aria, e che 12 anni fa le falde acquifere vennero contaminate da un grosso versamento provocato da una delle aziende. E dulcis in fundo, fuori dal perimetro di queste aziende risulterebbero esserci anche diverse coltivazioni intensive di ortaggi e verdura, non proprio la cosa più salutare al mondo. Nonostante l'articolo 4 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano degli Insediamenti Produttivi di Santa Maria in Potenza reciterebbe che “possono essere insediate attività produttive a carattere industriale, artigianale e commerciale con l'esclusione delle industrie insalubri di prima classe”, la sentenza del Tar ha annullato, oltre alla delibera Montali, anche questo articolo. Per ora, ci riferisce il segretario generale Francesco Massi, il Comune monitorerà, attraverso le analisi dell'Arpam, quel che succederà all'ambiente di Santa Maria in Potenza una volta aperta la Khai, e da lì si agirà di conseguenza, valutando se realmente sussiste o no l'inquinamento nella zona industriale
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