AATO unica regionale: qualcosa non quadra nella casa del PD provinciale

In merito alla vicenda dell'AATO unico regionale il PD provinciale sente il dovere e la responsabilità di fare chiarezza, soprattutto per sgombrare il campo da polemiche inutili e sterili, per evitare allarmismi ingiustificati e scenari che sono lontani dalla realtà.

 La riforma, infatti, fortemente voluta dal Partito Democratico a tutti i livelli da quello nazionale a quello provinciale, è già stata realizzata in Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Calabria tutte Regioni a guida PD e rappresenta, quindi, la proposta ufficiale del Partito, e dunque, qualsiasi altra idea, seppur legittima, non è in linea con quanto sostenuto dai Democratici.

Altro tema che non corrisponde a verità è la paura ingiustificata di una “colonizzazione” da parte di aziende che operano in altre province: niente di più falso! Così come non si è mai parlato in nessuna sede di una privatizzazione dell'acqua, che è e deve restare pubblica. Non esistono e non sono mai esistiti rischi in questo senso.

Non bisogna, infatti, confondere il ruolo dell'AATO con quello dell'ente di gestione. Non è mai stato e non è all'ordine del giorno la creazione di un ente di gestione unico regionale, ma quello di un AATO unico che permetterebbe sia un notevole risparmio economico, sia un coordinamento con modalità di indirizzo a livello regionale: un solo CDA e una sola direzione, anziché le attuali cinque. D'altronde la normativa nazionale spinge verso una semplificazione delle partecipate, dei consorzi e degli enti e la riforma punta proprio a questo: una maggiore razionalizzazione della spesa e un maggiore controllo da parte della Regione per evitare disomogeneità sul territorio.

Le tariffe, la gestione e gli investimenti saranno comunque sempre affidati ai cinque ambiti territoriali che corrispondono agli attuali AATO. Nel frattempo si dovrà iniziare un percorso per individuare e passare ad un unico gestore provinciale, come già avvenuto in altre realtà vicine a noi (ad esempio l'AATO 4 col consorzio del Tennacola), percorso che comunque non si concretizzerà prima del 2025, anno di scadenza delle concessioni nel nostro territorio.

Occorre guardare avanti facendo sinergia, sia in modo diretto che indiretto, fra tutti i soggetti coinvolti per governare insieme processi complessi ed importanti al fine di ottenere risultati ad esclusivo beneficio di TUTTI I NOSTRI CITTADINI.

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