Il recanatese Paolo Santicchia e la sua fidanzata sono scampati alla furia dei terrotisti. Al momento dell’esplosione stavano assistendo all'amichevole Francia-Germania. Lo riferisce Emmaus che li ha raggiunti per farsi raccontare la brutta avventura. “Durante la partita – racconta Santicchia – abbiamo sentito tre eplosioni, ma nessuno poteva immaginare: si pensava a dei banali petardi da stadio. All'interno dell'impianto sportivo, però, non sono arrivate comunicazioni. Internet e la linea telefonica andavano e venivano, e nessuno era riuscito a contattarci. Siamo usciti dallo stadio circa dieci minuti prima della fine della partita, per evitare la folla». Una volta fuori, spiega il recanatese, anche grazie anche ai messaggi e alle chiamate di familiari e amici, «ci siamo resi conto della gravità dei fatti». «La situazione – dice – era surreale, c'erano polizia, agenti con i fucili in mano, esercito e un elicottero, che sorvolava la zona puntando il faro non lontano da noi, come per individuare qualcuno. Non si sapeva bene cosa fare: all'inizio, la metro e i tram erano bloccati, e i taxi introvabili. Eravamo tutti lì, disorientati, in mezzo agli agenti. Quando abbiamo capito che la metropolitana aveva ripreso a funzionare, siamo tornati pian piano a casa, nella terribile notte parigina».
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