Sono rimasti alquanto sorpresi i dipendenti del Centro Nazionale Studi Leopardiani quando hanno visto l’altra mattina gli operai del Comune armeggiare sul viale, che dalla sede del Centro porta al Colle dell’Infinito, intenti a rimuovere la staccionata in legno, divelta dai vandali tempo fa. Una volta terminato il lavoro l’hanno sostituita provvisoriamente con delle transenne metalliche legate dal classico nastro bianco e rosso, usati generalmente per delimitare zone interdette ai pedoni e segnalarle come aree a rischio.
“Strano, ci ha detto un dipendente dell’Ente di Cultura, visto che il Comune ha sempre considerato quell’area come in realtà è, cioè privata, mentre oggi manda degli operai per fare dei lavori neppure concordati.” Effettivamente le transenne, che reggono i nastri, non sono certo uno spettacolo bello da vedersi, tanto più che siamo in un periodo di vacanze pasquali dove generalmente si registra un buon flusso turistico.
Non era, forse, meglio intervenire già da tempo sulla staccionata in legno per rimetterla in sesto e presentare così il luogo ai visitatori nella sua veste migliore? Ma poi, effettivamente, a chi compete l’onere del lavoro visto che, almeno sulla carta, quella è proprietà del Centro Studi che, però, come si sa bene, non ha neppure un euro in cassa?
Basterebbe solo un filo di buonsenso e un po’ di dialogo fra i due “litiganti” per risolvere il rompicapo: invece da entrambe le parti tira perennemente un forte vento di guerra.
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