Chiude a fine estate il Convivio, la mensa per i poveri operante nei locali degli Ircer

src=http://www.radioerre.net/notizie/images/articoli/uomini/RomoliLa mensa per i poveri, ovvero “il Convivio” sarà chusa dal 30 agosto prossimo. Cessa un'esperienza tirata avanti per due anni con il coinvolgimento di oltre 100 volontari, ma che non ha dato l'esito sperato. La decisione di chiudere è stata comunicata ufficialmente alcuni giorni fa ad Emilio Romoli, presidente dell’associazione “Convivio”,dal presidente della Fondazione, Andrea Mentasti che nella sua nota fa riferimento al fatto che “in assenza ad oggi di un riscontro scritto da parte del Comune di Recanati, con la presente sono a comunicarLe che il 30 Agosto 2016 terminerà il progetto Convivio. La decisione è maturata, scrive ancora Mentasti, a seguito di tutte le valutazioni fatte in merito al progetto, agli incontri sul tema effettuati con i vari promotori nonché ai colloqui intercorsi a seguito dei quali è maturata la convinzione che le finalità alla base dell'avvio del progetto sono ormai lontane da quelle che erano gli intenti sociali ed aggregativi iniziali”. Che l’amministrazione comunale non fosse più intenzionata a proseguire questa esperienza lo si era capito anche nell’aprile scorso quando l’assessore ai servizi sociali, Tania Paoltroni, rispondendo ad una interrogazione del consigliere Maurizio Paoletti ebbe a dire che, dopo aver valutato le diverse “difficoltà evidenziate dai soggetti coinvolti e dal personale qualificato dei nostri uffici, tipo ad esempio la vergogna di usufruire del servizio, la difficoltà di accedere con mezzi privati, oppure le complessità legate agli orari scolastici”, si riteneva indispensabile rivedere tutto il progetto “inserendo il concetto  di riciclo e la distribuzione di buoni alimentari.” L’esperienza, avrebbe, cioè, messo in evidenza, secondo l’assessore, che il problema era di natura esclusivamente economica e che mancava del tutto la volontà di aggregazione dimostrata, tra l’altro, dall’incremento del cibo d'asporto, cioè invece di consumarlo in sede l’utente se lo portava a casa.

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