Il terremoto che ha colpito il centro – Italia ed in particolare le Regioni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, con epicentro nei pressi di Accumoli e Amatrice, è una ferita dolorosa che si aggiunge a quelle già inferte nel tempo alla popolazione di queste terre.
Il dolore è immenso per la perdita di tante vite, giovani e meno giovani, per il distacco turbolento e quasi irrazionale tra membri di una stessa famiglia, tra parenti, amici, concittadini. Per chi è riuscito a salvarsi, il dolore di non avere più nulla.
La mobilitazione dello Stato (Regioni ed Enti locali) e delle associazioni di volontariato è stata immediata (Protezione Civile, Arma dei Carabinieri, Croce Rossa, Corpo Forestale dello Stato). Tanti i cittadini che liberamente sono accorsi sui loghi della tragedia.
Anche i singoli Comuni si sono mobilitati, tra cui il Comune di Recanati. Sono diversi i punti di raccolta di beni di prima necessità (pasta, latte, pannolini, sapone, ecc.) attivati a Recanati grazie alla iniziativa coordinata dal Comune e dalla Protezione Civile. Siamo convinti che in tanti porteranno il loro concreto aiuto e dobbiamo ringraziare i volontari della Protezione Civile, della Croce Gialla, dell’AVIS, dell’associazionismo cittadino in generale, comprese le parrocchie e i quartieri che sono impegnati in queste ore.
Credo inoltre che la decisione di alcune amministrazioni comunali della nostra Provincia di sospendere ogni iniziativa prevista nell’immediato sia quanto mai opportuna. E’ una questione di rispetto verso queste popolazioni.
Per questa ragione, ho già anticipato il mio pensiero alla maggioranza perché siano ‘sospese’ le manifestazioni organizzate direttamente dal Comune di Recanati e sia devoluto almeno parte dell’impegno di spesa alle popolazioni terremotate.
Allo stesso modo, sarebbe auspicabile istituire immediatamente un fondo comunale sul quale ogni singolo amministratore possa versare liberamente quanto desidera. Anche l’adesione a raccolte già avviate può andare bene, ma questa sarebbe lasciata alla iniziativa privata del singolo mentre il fondo comunale rappresenterebbe uno volontà precisa dell’istituzione cittadina. Cominciamo noi come amministratori a dare il buon esempio, penso soprattutto a quanti hanno una carica remunerata (Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio Comunale).
Immaginiamo anche di ‘rivedere’ alcune iniziative pubbliche o private alla luce di quanto successo, devolvendo parte delle risorse previste per il recupero e/o il sostegno delle popolazioni colpite.
Recanati è una città in grado di dare molto. Sono convinto che ‘insieme’ potremo fare ancora di più di quanto già si stia facendo.
Presidente del Consiglio Comunale di Recanati
Massimiliano Grufi
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