Nel pomeriggio di ieri, i militari della Stazione di Osimo, a conclusione delle indagini conseguenti una denuncia di furto presentata lo scorso 9 settembre dalla proprietaria del “Polo Bar”, hanno scoperto e deferito in stato di libertà per furto aggravato continuato in concorso una giovane osimana identificata per G.A., nata a Jesi, Classe 1982, ed uno straniero di origini tunisine identificato per H.S., nato in Tunisia, Classe 1986, entrambi nullafacenti e pluripregiudicati per reati predatori. Costoro, la sera precedente al furto, alle ore 20 circa, in Osimo, via Flaminia II, presso il bar “La Base”, dopo aver rubato un borsello con all’interno le chiavi del bar “Polo Bar”, un anello ed un bracciale in oro, si rendevano poi responsabili nella notte del furto nel locale. Entrambi sono stati riconosciuti dai carabinieri grazie alla visione delle riprese del sistema di videosorveglianza presente all’interno del locale e, nel corso di una mirata perquisizione domiciliare a carico di H.S., sono stati rinvenuti diversi arnesi da scasso ed un paio di bermuda di colore rosso riportanti la scritta “Jordan 23”, indossati al momento del furto.
A Loreto, invece, i carabinieri hanno tratto in arresto per il reato di furto aggravato A.J.A., nato in Romania, Classe 1990, residente ad Appignano ma di fatto domiciliato a Treia, coniugato, nullafacente, pluripregiudicato. L’uomo alle ore 20 circa di ieri era stato sorpreso e prontamente bloccato e immobilizzato dai militari, intervenuti sul posto, all’uscita dell’ipermercato “Oasi Family” di via Pizzardeto, in possesso di svariate bottiglie di liquori prelevate dagli espositori e non pagate alle casse. Immediati accertamenti e perquisizioni consentivano, inoltre, di trovare sia all’interno della propria autovettura in sosta nel parcheggio dell’ipermercato che nelle propria abitazione, circa 50 bottiglie di alcolici di pregiato valore, ammontante a 700 euro circa, nonché gli utensili usati per manomettere l’antitaccheggio tra cui una potente calamita. La refurtiva veniva restituita al responsabile dell’esercizio commerciale e gli arnesi sottoposti a sequestro mentre per il malfattore, condotto presso la locale caserma, scattavano le manette e veniva recluso presso il Carcere di Camerino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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