Il richiamo è della dott.ssa Maria Fortuna della ditta Alchemy, responsabile della pulitura esterna del monumento funebre, convinta che gli ultimi a lasciare il cantiere avessero avuto l’accortezza di togliere l’imballo messo a protezione intorno alle statue durante i lavori. Anche le sculture saranno soggette a restauro, che sarà eseguito insieme a quello degli affreschi, probabilmente nella primavera dell’anno prossimo, ma nell'attesa, per una fruizione più idonea ed esaustiva, possono essere liberate dalla protezione. “A settembre stavano lavorando sul sistema di canalizzazione delle acque; davo per scontato che, una volta finito il lavoro, avessero tolto anche l’involucro dalle statue. E’ stata una dimenticanza ma la pellicola deve essere eliminata, e se non viene nessuno verremo noi a toglierla!” ha esclamato Maria Fortuna. Pronta la risposta di Pierluca Trucchia presidente dell’associazione B. Gigli: “Ci vado io a togliere il cellophane!”. La dottoressa, memore dei moltissimi turisti, soprattutto stranieri, arrivati ad omaggiare il tenore durante il periodo del restauro, auspica che gli involucri siano tolti almeno per Natale. Trucchia ricorda che alla riqualificazione dell’intero monumento si può contribuire grazie all’Art Bonus, sollecitando coloro che hanno promesso un aiuto concreto affinché il pubblico possa rendere omaggio al grande tenore e una cittadinanza ritrovi finalmente la fierezza di aver rimesso a nuovo un bene comune. L’associazione B. Gigli, che si è resa disponibile alla manutenzione del monumento, si sta preparando per l’anno prossimo con numerose iniziative in vista del sessantesimo anno della morte di Gigli.
Intanto questo pomeriggio Trucchia partirà per Roma con Luigi Vincenzoni per partecipare alla Messa organizzata da Dott. Beniamino Gigli Junior, vicepresidente dell’associazione, nella splendida Chiesa Nazionale Argentina in Piazza Buenos Aires, la stessa dove furono state celebrate le funzioni funebri il 30 novembre 1957. Ci saranno inoltre i contributi di chi quanti parteciparono al funerale, come Vincenzoni, invitati a portare la propria testimonianza.
All'epoca, invitato da Rina Gigli, prese parte alle esequie anche il Tenore Giacomo Lauri-Volpi, alla cui voce fu affidato il saluto estremo di Beniamino con le note di "Pietà Signore" di Stradella,"Panis angelicus" di Franck, l' "Ave Maria" di Mercadante.
Dopo la messa seguirà il concerto "DALLA SCHOLA CANTORUM AL BELCANTO ITALIANO"
A rappresentare lo squisito fraseggio della tecnica belcantistica italiana, il Soprano Astrea Amaduzzi; la giovanissima Marta Pacifici darà voce a tutti i "Pueri Cantores" d'Italia, (non dimentichiamo che Gigli prima di iniziare a studiare come tenore, cantò per ben 10 anni come voce bianca sotto la guida del Maestro della Cappella Musicale della Santa Casa di Loreto); spetterà invece alla splendida voce di Giuseppe Morrone rappresentare quell'ideale della voce di tutti i Tenori che anelano alla perfezione che fu incarnata dal grande Gigli.
Maestro all'organo e concertatore, il Direttore d'orchestra Mattia Peli, presidente del Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano ® "Beniamino e Rina Gigli".
Sarà anche presente Massimo Cortopassi, discendente del Compositore Domenico Cortopassi (1875 – 1961), che come Direttore d'orchestra conobbe e diresse Gigli; in programma infatti anche una pregevole "Ave Maria" di Cortopassi.
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