Non siamo di solito teneri nei confronti del potere, che si dimentica volentieri di rispettare le norme democratiche, salvo invocarle quando è all’opposizione. Ma non ci piaciono neppure le forzature polemiche da parte di chi non riveste posizioni di comando quando queste sono oltre che ingenerose, soprattutto prive di fondamento.
E’ per questo che abbiamo sentito la necessità e il dovere di scendere in campo a difesa di una nostra collega giornalista, parliamo di Emanuela Addario, corrispondente del Resto del Carlino di Porto Recanati, ingiustamente tirata in ballo sulla querelle scoppiata in queste ore sulle nomine della farmacia comunale di questa città.
E’ circolata la notizia che la Addario sarebbe stata nominata dalla giunta Mozzicafreddo nel cda della Farmacia, cosa che l’avrebbe resa incompatibile con l’esercizio della sua professione. Non entriamo nel merito delle varie incompatibilità perché dovremmo domandarci quanto in proposito pesano certi atteggiamenti codini di buona parte degli organi di informazione nei confronti dei potenti di turno.
Ci limitiamo a riportare la precisazione della stessa giornalista in merito alle nomine della Farmacia comunale, così come ci è pervenuta, augurandole di continuare a fare il proprio mestiere di giornalista che ha sempre esercitato con professionalità e correttezza.
Ce ne fossero di persone come lei, una risorsa aggiunta per Porto Recanati e l’informazione.
“Dopo un intensa giornata trascorsa a leggere le varie teorie di Pitagora mi concedo anch’io il mio mini-comunicato stampa. A seguito di quanto scritto su giornali e testate on line faccio presente che non ho accettato alcun incarico riguardante il cda della farmacia comunale né tantomeno accetterò per poi dimettermi .
Nella vita ho scelto di scrivere e questo continuerò a fare, senza vincoli, come ho sempre fatto. Ho messo a disposizioni le mie minime competenze in materia di protezione civile esclusivamente per la fase emergenza del terremoto con un incarico di vice coordinatore, ratificato dal sindaco e scelto dal gruppo. E anche questo non è un incarico istituzionale, né tantomeno politico.
Non sento il bisogno di coordinare o ricoprire incarichi importanti. La vita mi ha dato il più bel incarico, quello di mamma, al quale non dirò mai di no. Per il resto state sereni, ancora ragiono e so leggere le norme di deontologia professionale. Dedicatevi al cenone di Capodanno che è più edificante! Auguri. Emanuela Addario”
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