Fiordomo alla ricera disperata di uno spazio all’interno del Pd

Il sindaco Francesco Fiordomo lancia in questa fase precongressuale la sfida per un sostegno incondizionato a Matteo Renzi come segretario del Pd per un rilancio del cambiamento vero. L’appello lo affida al suo profilo facebook con un linguaggio da battaglia: “Si riparte. Dopo la sconfitta del referendum e la rinuncia alla poltrona. Ci si rimette in gioco, per un nuovo progetto, per tornare in mezzo alla gente, per parlare al cuore e alla testa degli italiani.” Fiordomo si dice fiducioso che si possa andare avanti e che “non tutto è perduto”. Poi conclude: “ancora insieme a Matteo Renzi, con l'entusiasmo e la convinzione della prima volta, quando eravamo in quattro gatti al suo fianco. Chi volesse contribuire al programma e all'organizzazione a sostegno di Matteo Renzi mi contatti. Astenersi qualunquisti, catastrofisti e dalemiani.” Ma quanta credibilità personale Fiordomo oggi può contare nel suo partito? Certe scelte, come il sostegno della candidatura Ceriscioli alla Regione Marche, i suoi attacchi feroci ai vertici del Pd provinciale e regionale, i giudizi non proprio teneri nei confronti di alcuni esponenti di grido del partito cui ha fatto seguito la costituzione polemica dell’associazione “Passo dopo passo”, la sua nomina a presidente dell’Ato contro le indicazioni del partito, non hanno certo contribuito a rafforzare la sua posizione all’interno del PD. Oggi il primo cittadino sembra un po’ isolato, schiacciato fra la componente renziana della prima ora, quella rappresentata da Morgoni e Carrescia, e l’area dem di Comi e Sciapichetti. Per Fiordomo si preannunciano, quindi, giorni difficili. Quanto seguito può ancora avere nel suo partito recanatese lo si saprà fra poche ore quando si cominceranno a contare le tessere dopo la chiusura del tesseramento avvenuta a fine febbraio.

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