Articolo tratto dall’intervista del Dott. Sergio Beccacece a Franca Bavai durante il Filo Diretto a Radioerre mercoledì 1 marzo 2017
di Nikla Cingolani
La vicenda risale a dicembre dello scorso anno quando la scultrice Franca Bavai propose al Centro Nazionale di Studi Leopardiani la donazione di un’opera imponente, che rappresenta dieci puttini assemblati tra loro nell’atto di tuffarsi in acqua realizzati in ceramica bianca. L’artista da molto tempo era in cerca di un luogo adatto per la sua scultura quando decise di destinare l’opera al CNSL su suggerimento del Dott. Sergio Beccacece, ispirato dal poetico “tuffo nell’immensità” dove il pensiero di Giacomo Leopardi annega dolcemente. L’istituzione, durante il primo incontro con l’artista, accompagnata dal dottore e dal suo fidato collaboratore Tommaso, visionò l’opera e immaginò la sua sistemazione sul muro accanto all’ingresso, dove si trova il bassorilievo con il ritratto di Leopardi. Si avanzò anche la proposta di aggiungere una vasca con l’acqua, simbolo di quel mare dove il Poeta sentiva di “naufragar” con serena dolcezza. L’artista incontrò il CSNL una seconda volta per valutare la parete che avrebbe dovuto accogliere la scultura e progettare il relativo montaggio. “Dovevamo stabilire solo come fissarlo”. Tutto era deciso quindi, ma in questi mesi nessuna novità. Secondo la scultrice a stravolgere i fatti sarebbe stato il Comune che “ci ha messo lo zampino”. Beccacece, testimone durante i due incontri, ipotizza che l’imbarazzo del CSNL, pur avendo gradito molto la donazione, sta nell’avvenuta notizia della riqualificazione del Colle dell’Infinito con l’arrivo dello scenografo premio Oscar Dante Ferretti, ma non esclude contrasti politici, gelosia tra enti, voglia di predominio, per cui si scusa con l’artista a nome di tutti. Tuttavia non si può giustificare il silenzio di circa tre mesi da parte del CNSL, con la conseguente mancanza d’attenzione verso la scultrice e al suo atto di generosità che, di fatto, viene annullato. Franca Bavai non è nuova a queste iniziative molto apprezzate e andate tutte a buon fine. Si ricordi la donazione della scultura in ceramica cerata “La Danza del Fuoco”, collocata nella Sala Beniamino Gigli del Teatro Lauro Rossi a Macerata, e l’opera “Il Mistero dell’Incarnazione” nella parrocchia Giovanni Paolo II di Porto Sant’Elpidio, benedetta dal Vescovo Luigi Conti. Delusa e amareggiata la Bavai con tono inflessibile ha giudicato un Comitato incapace di imporsi poiché “La politica fa schifo.”
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