Un brutto giorno, in concomitanza con il terremoto dell'Aquila, venne dichiarata inagibile. Era il 2009.
Non ritorno sui motivi, sugli accordi e i progetti che c'erano dietro quella decisione.
Successivamente però l'università di Ancona, chiamata per una verifica, a seguito di esami approfonditi dichiarò che la scuola non aveva subito danni dal terremoto, e che soltanto la parte verso il mare, dove era stato fatto un lavoro di consolidamento mal riuscito, necessitava di un nuovo intervento.
Più tardi il Sindaco Fiordomo inserì nel suo programma elettorale il recupero di questa scuola.
Negli anni si sono avvicendate fantasiose soluzioni con interventi della Regione, anche ingenti, con progetti dell'università e anche con un project che vedeva la collaborazione molto forzata di altri enti. Tutti finiti miseramente in farsa.
Ora si ritorna alla carica, però in questo caso, credo si stia oltrepassando il limite della faccia bronzea e del buonsenso.
Si tornano a chiedere i soldi del recente terremoto che ha colpito il centro Italia. Si compila un questionario dove si scrive che il terremoto ha danneggiato la scuola e il gioco è fatto. Ma davvero è così semplice? Una scuola chiusa impropriamente nel 2009, come riscontrato dell'università di Ancona, oggi ritorna ad essere danneggiata da un'altro terremoto. Ma è vero? Oppure cogliamo l'occasione e andiamo a togliere risorse ai veri danneggiati facendo i furbetti del paesino?
Il contributo massimo che potremmo ricevere sarebbe di 3.000.000,00 di euro.
Ed ecco allora che passiamo ad affrontare l'altro argomento, quello meno etico, ma più pratico: il bilancio della città.
Il bilancio di Recanati è asfittico, ingessato, stagnante, non si trovano i soldi neanche per le pulizie.
Ora con il terremoto possiamo fare mutui per 1.750.000,00 euro senza gravare sul patto di stabilità. Questo mutuo verrà preso per asfaltare le strade. Già prendere un mutuo per asfaltare una strada è ignobile, a meno che il mutuo non duri quanto l'asfalto oppure l'asfalto resista per tutti gli anni che durerà il mutuo, ma comunque poi il mutuo bisognerà pagarlo. Con quali soldi?
In aggiunta facciamo anche il mutuo di 3.750.000,00 euro per la scuola B. Gigli in attesa dei soldi del terremoto, quando il contributo massimo che potremmo ricevere resterebbe comunque di 3.000.000,00 di euro, ma potrebbero arrivarne anche meno, per esempio 1.000.000,00 di euro, e allora avremo altri milioni di mutuo da pagare senza sapere dove prendere i soldi.
E' vero che il presidente della regione Marche si deve far perdonare la chiusura dell'ospedale, ma finora non è stato molto generoso con il nostro Sindaco che scalpita per tagliare qualche nastro.
Questo non è altro che un chiaro esempio di cattiva amministrazione e di una manifesta miseria umana.
Armando Taddei – Lista Civica Recanati
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