Egregio Presidente,
Ti scrivo in merito alla riorganizzazione in atto della sanità marchigiana e, in modo particolare, dei Punti di Primo Intervento. So bene che il difficile percorso messo in atto in questi anni dalla Regione Marche non è altro che la puntuale applicazione della normativa nazionale, in ultimo del D.M. n. 70/2015, che ha ridisegnato, su tutto il territorio nazionale, l’organizzazione dell’intera rete ospedaliera ed è quindi chiaro che all’oggi normativa e finanziamenti statali non ci permettono di rimettere in discussione quanto già fatto, compresa la revisione delle delibere di Giunta che hanno attuato tale disciplina. So bene che allo stato attuale per gli ospedali di comunità possiamo prevedere l’istituzione dei Punti di Assistenza Territoriale (P.A.T.) con prestazioni di Assistenza Primaria/Bassa Gravità.
E’ vero, però, che la nostra Regione sta vivendo un momento di particolare drammaticità per gli eventi sismici che hanno minato non solo la stabilità delle case, ma anche quella emotiva degli uomini e donne che oggi ancora si trovano a vivere in una situazione di precarietà. Per questo credo che sia necessario fare una riflessione sul tema della sanità e dei servizi – un tema fra i più delicati oggi per la popolazione marchigiana, specie per quella residente in gran parte nel territorio dell’Area Vasta 3 – evitando di aggiungere precarietà e difficoltà a chi già vive un particolare stato emotivo. Non dimentichiamoci che alcuni residenti di queste zone, i più fragili, sono già ospiti proprio della struttura recanatese del Santa Lucia.
Sappiamo altrettanto bene come siano netti i confini delle mansioni e competenze di ognuno degli attori dell’emergenza territoriale: il 118, i medici ospedalieri, la guardia medica e i medici di continuità hanno un mansionario che, specie in questi primi momenti, rischia di esser troppo rigido da applicare per le esigenze della popolazione.
Nelle prossime giorni s’inaugureranno i nuovi Pronto Soccorso degli ospedali sia di Civitanova Marche che di Macerata e già questo servirà a velocizzare e migliorare il servizio su tutto il territorio dell’Area Vasta 3. A fianco a loro ti propongo di tenere aperti il Punto di Primo Intervento degli ospedali di comunità dell’Area Vasta 3 almeno per tutto quest’anno in modo che possano essere ancora da valido supporto agli altri servizi dell’Area vasta 3 messi a dura prova dal sisma e permettere così una migliore organizzazione sul territorio dell’emergenza.
Ti chiedo inoltre, alla luce delle considerazioni fatte, di promuovere un’azione presso il Governo nazionale per una proroga in via del tutto eccezionale del servizio del Punto di Primo Intervento degli ospedali di comunità dell’Area Vasta 3 fino al 31 dicembre 2020.
Certo della volontà politica che hai sempre manifestato in modo positivo verso tutto ciò che è ragionevole e vero, resto a tua disposizione per ogni possibile approfondimento e relative iniziative da assumere.
Ancona, lì 23 maggio 2017
(Luca Marconi)
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