NOMINE IN ASTEA E CENTRO MARCHE ACQUE: OSIMO LA SUCCURSALE DI RECANATI. La nomina di Giacomo Galassi è in contrasto con la legge

Nominati i nuovi componenti del CDA  di ASTEA SPA e di CENTRO MARCHE ACQUE.

Attilio Severini, Presidente ASTEA e Giacomo Galassi Presidente Centro Marche Acque.

Le altre nomine non sono ancora trapelate.

I Presidenti   di entrambe le società scelti  dal Comune di Recanati nonostante i patti parasociali approvati dai soci affidano a Pugnaloni  la scelta della Presidenza di Centro Marche Acque.

Invece abbiamo lasciato decidere tutto al Sindaco di Recanati il quale tra l’altro ha conferito l’incarico di Presidente CMA a Giacomo Galassi, consigliere comunale, in violazione all’art. 7 del D.Lgs.vo 33/2013 («A coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della giunta o del consiglio del comune che conferisce l'incarico………..non possono essere conferiti……..gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di ……un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti …»).

Nel caso di Galassi si tratterebbe  di una situazione di inconferibilità e non di incompatibilità. Pertanto  le dimissioni dell’interessato da consigliere comunale non consentirebbero di sanare  la violazione posta in essere, né di esimere il responsabile della prevenzione della corruzione (in questo caso il segretario comunale di Recanati, dott. Luigi Albano,  segretario comunale anche ad Osimo) dall’obbligo di contestazione della rilevata situazione di inconferibilità al soggetto a cui è stato conferito l’incarico ed a tutti i componenti dell’organo conferente. 

Ma al di là di questo aspetto prettamente tecnico, anche se di fondamentale importanza perché potrebbe dar luogo a danni ben più gravi, rimane il fatto che Osimo non conta più nulla.

Il Consiglio comunale che è l’organo di indirizzo e controllo politico amministrativo non decide più niente.

E’ evidente che il Sindaco Pugnaloni e la Giunta osimana stanno solo ratificando decisioni prese dal Partito, il PD,  il cui interesse non è certamente quello di migliorare i servizi ai cittadini  in termini di efficienza efficacia ed economicità, ma solo quello di accontentare i propri uomini con incarichi.

Uomini scelti dal PD per soddisfare le ambizioni dei propri militanti  "non eletti" o tra quelli che, seppure eletti, creerebbero meno "imbarazzo politico" fuori dal Consiglio comunale.

Osimo, che nella storia assunse il ruolo di capoluogo di regione (1943) con il trasferimento di tutti gli uffici statali, alcuni dei quali rimasti aperti fino a pochi anni fa, piano piano  ha perso lo storico prestigio e  grazie a Pugnaloni, è diventata poco più di una succursale di Ancona e Recanati.

Insomma Osimo non conta più niente. Sempre più abbandonata a sé stessa.

Maria Grazia Mariani

Capogruppo GRUPPO MISTO

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