Certezze e non chiacchiere sul futuro del Punto di Primo Intervento del Santa Lucia di Recanati

Il Comitato per il mantenimento del Punto di Primo Intervento al Santa Lucia di Recanati considera insoddisfacenti ed evasive le assicurazioni di Alessandro Maccioni, direttore dell’Area Vasta 3, sul futuro dell’ospedale e, in modo particolare, sul mantenimento del Punto di Primo Intervento. Dire, come ha fatto il dott. Maccioni, che il PPI non verrà toccato almeno fino al 31.07.2018, fine del suo mandato, non è certo motivo di tranquillità per i cittadini di Recanati e del territorio che hanno bisogno di ben altre certezze come quelle che i punti di Emergenza non solo non si toccano ma vanno potenziati con personale medico specializzato e dedicato e non servendosi, come avviene ora, dei medici di reparto.

Oltre a questo i cittadini vogliono che il vecchio ospedale di Recanati possa disporre di posti letto di tipo ospedaliero e non per cure intermedie che la delibera della Giunta Regionale n° 139 del febbraio 2016 affida nella gestione dei medici di medicina generale, cioè i medici di famiglia. Il Comitato non si fa certo confondere con l’inutile, quanto ingannevole, elenco degli spostamenti dei servizi già esistenti che, dimostra, semmai come sia in atto lo smembramento del nostro vecchio ospedale.

 

Ecco perché il Comitato, nato ad ottobre dell’anno scorso con il preciso obiettivo di salvare il Punto di Primo Intervento e di far riacquistare al Santa Lucia la qualifica di ospedale a tutti gli effetti, ha preso l’iniziativa di coinvolgere tutti i consiglieri regionali chiedendo loro di presentare una mozione con la quale si chiede la revoca della delibera 139/2016, di mantenere inalterate le location e la quantità degli attuali Punti di Primo Intervento, adeguandoli con personale medico ed infermieristico consono, e il ruolo di “Ospedale” alle strutture destinate dalla del.139/2016 al declassamento al fine di assicurare almeno un minimo di adeguati posti letto sanitario e non di semplice assistenza da Casa di Riposo.

Quest’ultimo aspetto è tanto importante che proprio in virtù del fatto che i posti letto di tipo ospedaliero sono stati soppressi che molti pazienti recanatesi e del suo territorio, bisognosi di un ricovero in lungodegenza, vengono trasferiti nelle strutture private come Villa Pini mentre prima della trasformazione del Santa Lucia in ospedale di Comunità venivano ricoverati a Recanati. 

Marco Buccetti, portavoce del Comitato, puntualizza che l’attuale normativa decreta la fine del ruolo di “Ospedale” di diverse strutture sanitarie storiche e di particolare importanza logistica (Recanati, Cingoli, Tolentino, ecc…) senza peraltro creare alcuna concreta alternativa; infatti non si delinea alcuna chiarezza su cosa siano le cosiddette “Cure Intermedie” lasciando gravi e drammatiche lacune operative con ambiguità anche sui ruoli del personale sanitario addetto. Inoltre si provvede anche alla chiusura dei “Punti di Primo Intervento” senza però definire concretamente quale risposta si intende dare alla necessaria richiesta di pronta assistenza sanitaria territoriale, né tantomeno si delineano le precise figure sanitarie delegate a detta risposta.  E’ per questo che si chiede il ritiro o, comunque, una sostanziale modifica della delibera della Giunta Regionale n° 139/2016.

 

Recanati, lì 15 settembre 2017

 

 

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