Recanati. Diverse sono state negli ultimi giorni le prese di posizione in merito alla necessità o meno di realizzare un parcheggio a servizio dell’ex Ospedale e dei luoghi leopardiani. Se ne è parlato in Consiglio Comunale in occasione della mozione presentata dal Presidente del Consiglio, ne hanno parlato sulla stampa i consiglieri comunali Paoletti e Baleani e proprio oggi è uscito un articolo nella pagina locale del Corriere Adriatico in cui si lamentano soste selvagge e multe per gli utenti della struttura socio sanitaria.
Alla mozione discussa in Consiglio Comunale ho dato il mio sostegno pur rappresentando i timori circa la compatibilità paesaggistica con i c.d. luoghi leopardiani e la necessità che, nella fase successiva all’indirizzo politico di avviare un progetto in tal senso, si verifichino tutte le possibilità anche alternative rispetto ad una nuova costruzione ed in ogni caso si utilizzino tecniche tali da armonizzare i nuovi spazi con l’esistente.
La mia è una posizione che viene da lontano: nel 2010 l’allora gruppo consiliare del PdL aveva presentato in Consiglio un emendamento al piano delle opere pubbliche chiedendo di anticipare al 2010 la realizzazione di un parcheggio già pensato agli inizi del 2009. Emendamento che non venne approvato dalla stessa maggioranza che oggi invece lo ritiene necessario.
Al di là dell’ovvia considerazione circa la poca lungimiranza dell’amministrazione (oggi ci troveremmo con il parcheggio già realizzato) credo che non possa negarsi che l’area interessata dai servizi dell’ex Ospedale, da casa Leopardi e dal CNSL nonché dagli abitanti e dai commercianti debba essere servita da un parcheggio atto a soddisfare l’esigenza di un accesso rapido e facile, anche per i diversamente abili, e al contempo che eviti o riduca al minimo la sosta selvaggia lungo la statale che, lasciatemelo dire, non è un bel vedere proprio per l’importanza dei luoghi.
Condivido le preoccupazioni di molti, ma allo stesso tempo credo che oggi la sfida più difficile ma anche più entusiasmante per un amministratore sia proprio quella di coniugare il rispetto dei siti legati alla cultura e alla storia cittadina con le esigenze di accessibilità e fruibilità: non santuari e musei per pochi, città morte e vuote ma vive, abitate, che vengono non solo visitate ma che si scelgono anche per la qualità della vita e per svolgere le esigenze quotidiane. Non possiamo parlare di far rivivere i centri storici se lasciamo tutto com’era e non facilitiamo, per chi ci abita o chi vi esercita l’attività, la vita di tutti i giorni.
La realizzazione di spazi di sosta che sottraggano aree all’abbandono e si inseriscano nel paesaggio è il modo migliore per riqualificare il quartiere e la città.
Sabrina Bertini
Lista Civica “In Comune”
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