C’era una volta un rione dotato di una bellezza indiscutibile. La sua lunga storia, la più antica di Recanati, narra le vicende di un passato che spesso si confonde con la leggenda. I suoi abitanti con le loro botteghe artigiane, negozi, e attività ricreative, lo rendevano unico. Li distinguevano l’esuberanza, la cura, il coinvolgimento e l’orgoglio verso il loro quartiere, uno dei più importanti di tutto il borgo. Con il tempo le scuole, l’Istituto musicale nell’Ex Clarisse, l’asilo Carancini sono stati trasferiti, i loro edifici abbandonati e caduti nel totale abbandono. La maggior parte delle attività commerciali, una dopo l’altra, hanno serrato le loro vetrine e lentamente il quartiere è diventato un’appendice marginale che stava perdendo la propria linfa vitale. Dopo il sisma del 2016 anche la bellissima Chiesa romanica, con il pregiatissimo portale appena restaurato, ha visto chiudere i portoni. Un duro colpo per gli abitanti che, alcuni pur non frequentandola, trovavano in essa l’ultimo punto di riferimento rimasto. Quel fuoco interiore che alimentava l’anima del rione sembra essere spento, ma solo in apparenza perché sotto la cenere c’è ancora della brace ardente. Una volta l’anno, infatti, con il folk festival Amantica si riattiva la scintilla e, per un paio di giorni, si assiste ad un risveglio generale che riporta l’atmosfera vivace dei vecchi tempi, per poi sprofondare in un sonno profondo. Non può certo essere Amantica tutti i giorni, ma una parte di quello spirito dovrebbe rimanere continuamente vivo per allontanare quel senso di isolamento sempre in agguato e quel torpore che paralizza.
Come la bella addormentata, anche Castelnuovo aspetta di essere baciata da qualche prode cavaliere che scopra la sua bellezza e s’innamori dei suoi tesori.
In questa puntata con l’intervento del dott. Sergio Beccacece, viene presentata la proposta condivisa con il Comitato di Quartiere Castelnuovo, per la riqualificazione e il riuso del Complesso Ex Clarisse, protocollata il 17 febbraio all’IRCER, proprietario dello stabile.
Secondo Beccacece la riqualificazione potrebbe essere uno dei punti di programma che rappresenterebbe una bella sfida per i candidati delle prossime elezioni amministrative.
Più che un’idea, tra l’altro già molto sfruttata in altri paesi, è una provocazione per non far cadere nell’oblio un tesoro privato che, a tutti gli effetti, è patrimonio culturale dell’intero paese. L’obiettivo è creare un dibattito sul “degrado”, accompagnato dal concetto di “decoro”, spot molto politicizzato, che muova la sensibilità di chi ha il potere per cambiare le cose e far rivivere un luogo dall’alto valore identirario. (clicca qui per approfondimenti)
;