Centro Marche Acque s.r.l. : a cosa serve un Presidente limitato nei suoi poteri?
E’ passato quasi un anno da quando il consigliere comunale Giacomo Galassi si è dimesso per andare a ricoprire l’incarico di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Centro Marche Acque s.r.l., società nella quale il Comune di Recanati ed altri hanno conferito le partecipazioni detenute in Astea s.p.a. facendo aumentare il capitale sociale da €. 10.000,00 ad €. 2.010.000,00.
La sua nomina non è stata e non è senza problemi: avendo ricoperto il ruolo di consigliere comunale
lo stesso non può esercitare poteri gestionali nella società pubblica partecipata ai sensi del d.lgs. 39/2013 per il periodo di due anni dalla cessazione dell’incarico in Consiglio Comunale.
Quale consigliere comunale ho chiesto di avere copia delle delibere del CdA della società Centro Marche Acque per verificare se il Presidente abbia svolto funzioni di gestione. Le delibere non mi sono state ancora consegnate dopo oltre tre mesi. Allora quale Presidente della Commissione di controllo e garanzia ho messo all’odg della riunione di sabato 5 maggio l’argomento e mi è stato risposto che i documenti sono in arrivo.
Il problema non è solo il ritardo con cui le richieste della minoranza vengono evase: ormai è una costante. Il problema più grave è proprio la nomina del Presidente.
Poiché sono quasi certa che dalle delibere non emergerà alcun motivo di inconferibilità (anche se il concetto di poteri gestionali non è chiaro e si potrebbero scrivere trattati di diritto societario in proposito) c’è da chiedersi : cosa ce ne facciamo di un Presidente che non serve a nulla?
Perché riconoscere un compenso di €. 8.000,00 annui a lui ed un compenso di €. 15.000,00 all’amministratore delegato nominato per esercitare i poteri gestionali impediti al presidente?
Non sarebbe stato più opportuno, più giusto, più eticamente corretto avere un Presidente nella pienezza dei poteri?
Dimenticavo….. C’erano da risolvere problemi interni al PD recanatese (ricordate in quello stesso periodo i consigli comunali andati deserti per l’assenza di alcuni consiglieri di maggioranza?) e distribuire incarichi è stata la soluzione.
Intanto abbiano una società che ha più amministratori che dipendenti…. Ma dimenticavo….anche questo problema si supera facilmente. Basta che Astea affitti a Centro Marche Acque il suo ramo di azienda costituito dal servizio di depurazione di acque e che alcuni dipendenti di Astea passino a Centro Marche Acque ed il gioco è fatto. Peccato che i dipendenti subiscano un danno per le differenze retributive legate ai diversi contratti applicabili. Ma a chi importa?
Sabrina Bertini
Lista civica “In Comune”
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