Mi piacerebbe, come dovrebbe piacere ad ogni cittadino, sentire l’opinione degli entusiasti e galvanizzati sostenitori delle forze adesso al Governo del Paese sul tema della flat tax.
Quella fiscale è questione che davvero riguarda tutti, così come il bilancio pubblico, che accanto a quello privato è il bilancio che ci coinvolge tutti, dal momento che ne rappresenta con le ENTRATE una delle due gambe.
In questo mio modesto approccio parziale alla materia non tocco un nostro antico peccato mortale, che nei tempi andati ha dato vita alla famosa battuta che era meglio un morto in casa che un marchigiano alla porta ( infatti gli esattori delle tasse erano in prevalenza marchigiani): l’EVASIONE FISCALE, oggi stimata in 150 miliardi di euro.
Voglio parlare della FLAT TAX, all’o.d.g. del Governo gialloverde che sta per nascere, sulla quale, ripeto, mi piacerebbe molto sentire l’opinione di chi indicavo all’inizio, sorretto dalla speranza di non riuscire oscuro come dicessi una messa in latino.
In lingua italiana flat tax significa tassa piatta per come appare nel grafico che confronta, visivamente, il REDDITO con il PRELIEVO FISCALE.
Aumenta il reddito e, se la tassazione è progressiva, la curva del prelievo ha una certa inclinazione, che si appiattisce molto (diventa flat) se la tassazione è proporzionale.
A nessuno può sfuggire la grande differenza tra la tassazione progressiva, peraltro prevista dalla nostra Costituzione democratica, e quella proporzionale.
Togliere 1000 euro ad un reddito di 10.000 euro comporta un sacrificio che non è uguale a quello di togliere 3000 euro ad un reddito di 20.000 euro, anche se la percentuale di prelievo è diversa ma non rappresenta la progressività che, comunque, non può significare uguaglianza assoluta, sia chiaro.
La flat tax presente nel programma governativo con due soli scaglioni è, appunto, antiprogressiva e per questo favorisce apertamente i redditi elevati mentre non porta niente o quasi a quelli bassi.
Comunque sia, non è popolare ma rafforza i privilegi che erano la base di tutte le accuse e le maledizioni lanciate contro i Governi di centrosinistra.
Aggiungo la perla che già si ipotizza di applicarla subito ad imprese e professionisti e solo successivamente alle famiglie.
Altro che avvocato del popolo.
E non mi si venga a dire che rosico se mi chiedo: forse era meglio quando era peggio, che certamente non era il massimo, anche alle condizioni date, e sotto molti aspetti, giustamente evidenziati non solo dalle minoranze?
Gianni Bonfili.
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