Senza alcun interesse di parte, a differenza di chi ha avuto reazioni negative, io considero positivamente il fatto che a Recanati, per le prossime elezioni amministrative, siano state presentate una ventina di liste con circa trecento candidati, in gran parte senza precedenti esperienze politiche.
Ma cambierei tale giudizio se venissero a mancare alcune condizioni che provo ad illustrare,naturalmente valutazioni del tutto personali e soggettive.
Pur considerando le problematiche amministrative specifiche e particolari, tuttavia sono convinto che alle stesse si debba metter mano con criteri strettamente connessi ad impostazioni di politica generale con la relativa riconsiderazione della filosofia del localismo.
Ad esempio: i problemi della circolazione non possono essere affrontati senza tener conto con realismo degli aspetti ambientali, certa edilizia pubblica non può prescindere dalle prospettive demografiche, interventi nel sociale vanno correlati ai fenomeni tumultuosi del mondo del lavoro, e così via.
Ora è necessario esser consapevoli che la realtà che si sta manifestando ha una dimensione mondiale che, come i vasi comunicanti, investe ogni settore periferico e che ciò pone problemi politici del tutto nuovi che richiedono una cultura politica altrettanto nuova che, forse, poco può attingere da vecchi schemi elaborati in contesti totalmente superati.
Questa realtà, dagli esiti imprevedibili, richiede in tutti la formazione o la ristrutturazione di una lucida ed adeguata coscienza politica che nasce dall’approfondimento delle problematiche politiche presenti e dalla pratica dell’attività politica.
Voglio sperare che questo sia il senso che i sopracitati candidati hanno dato alla loro disponibilità a presentarsi in lista, assegando alla data del 26 maggio il valore di un inizio di un nuovo e lodevole impegno civile, e non di una parentesi.
Gianni Bonfili.
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