Gianfranco Lelj e i ritratti di donne recanatesi

Una donna avvolta in mantello porpora volge lo sguardo verso l'orizzonte. Sembra nascere dalla terra stessa come un albero della vita di fianco Recanati tra le bellezze delle dolci colline. I suoi capelli ricci rivelano la sua natura selvaggia mentre la sua postura solida e ferma evoca la colonna di un tempio, cardine di un complesso sociale ben strutturato. Come una sacerdotessa o una regina domina con dolcezza il paesaggio con il suo corpo, la prima verità del suo essere donna. E tornano alla mente le parole di Cesare Pavese: "mi vive dinanzi definita, immutabile, come un ricordo."

L’autore dell’immagine è il M° Gianfranco Lelj che Sabato 11 maggio 2019 nell’Atrio Comunale di Recanati alle ore 18.00 inaugurerà la mostra fotografica dal titolo “Immagini di personalità femminili di Recanati nella mia vita di ieri e di oggi”. L’esposizione comprende 31 opere formato 70 x 100 cm, dove sono ritratte le donne che hanno segnato la vita dell’autore. Ciascuna fotografia è accompagnata da una didascalia di due righe che parlano del soggetto. “Tutte le estati quando venivo a Recanati nella casa dei nonni – racconta Lelj – ho incontrato delle persone, soprattutto donne meravigliose che hanno segnato la mia vita e che vanno dalla contessa Anna Leopardi a Massimina la fornaia. L’eterno femminino è una magia dalla quale l’uomo non può prescindere. La mostra è un omaggio a queste donne che hanno segnato la mia giovinezza.”

C’è una donna su tutte che l’autore vuole elevare a simbolo di bellezza femminile. Si tratta della contessa Diana Leopardi, grande amica conosciuta a Bologna e ritrovata a Recanati dopo il suo matrimonio con Vanni Leopardi. “La maturità ha dato a questa donna estremamente bella una luce tale che per me è diventata l’icona della bellezza che trascende il tempo perché la bellezza non ha tempo.”

Nel pieno delle celebrazioni dei 200 anni del celebre idillio leopardiano L’infinito ecco una mostra che celebra “l’eterno femminino”, la celebre espressione goethiana introdotta in italiano da Giosuè Carducci che coglie perfettamente l’essenza della femminilità, ovvero quell’elemento profondo dell’umanità che si raffigura come mistero del mondo e che eleva l’anima verso la sapienza eterna e l’infinito. Come sostiene Lelj “la donna per Leopardi è una figura imprescindibile. Silvia, Nerina, Aspasia come fai a dimenticarle? La donna è un archetipo che a lui è sempre stato negato dalla natura e dalla vita ma che ha fatto vivere per sempre nel tempo con le sue poesie.”

La mostra rimarrà aperta fino al 19 maggio.

Lelj è nato a L’Aquila ma cresciuto a Bologna dove ha insegnato storia del cinema all’università. Come fotografo ha lavorato con i più grandi registi come Fellini (Ginger & Fred), Zeffirelli (Traviata, Otello, Toscanini), Luchino Visconti (L’innocente), Scola (Una giornata particolare, Capitan Fracassa) e Bolognini (Indifferenti, Signora delle Camelie, Casa ricordi). Tiene a precisare che non è mai stato un fotografo di scena ma un fotografo special chiamato per le foto di manifesto e ritratti agli attori. All’età di 15 anni ha fotografato Anna Magnani, fu la prima a posare per lui, ma non può dimostrarlo poiché l’attrice, dopo aver apprezzato le immagini, ha voluto sia le foto sia i negativi. Si è invece pentito di non aver immortalato il grande Pavarotti. Oltre a fotografare le più grandi stars del cinema mondiale come Liz Taylor, Sofia Loren, Gregory Peck, Charlton Heston, Audrey Hepburn ecc. Ha ritratto anche personalità illustri come il Papa Giovanni Paolo II, Carlo d’Inghilterra, e il presidente Mitterrand.

Nikla Cingolani

 

;

Lascia un commento