Ha lasciato il cuore in Burundi, don Rino Ramaccioni della parrocchia di cristo Redentore di Recanati, dopo aver visto nel suo ultimo viaggio il grado di miseria in cui vive questo Paese. “E’ stato un viaggio sconvolgente, ci confessa, dove ho visto che la situazione è molto peggiorata. Quando siamo arrivati per un euro al cambio ti davano 1300 franchi burondesi, dopo pochi giorni il cambio era salito a 3000.
La situazione negli ospedali è drammatica: niente medicinali e ti devi pagare tutto, dal cibo alla biancheria. Su un letto c’erano 3 malati insieme: una mamma e un bambino malati di malaria e in fondo al letto un’altra vecchia, 40 bambini erano tutti in un camerone malati di malaria e fra loro pochi riusciranno a sopravvivere. Mentre eravamo è venuta una donna con un cancro alla gola ma senza soldi per l’operazione. Appena tornati in Italia abbiamo fatto una colletta e mandato i soldi per farle fare l’intervento. Non c’è assistenza medica, non ci sono ospedali aperti, non c’è acqua, non c’è cibo. La miseria più nera che si può”.
La delegazione guidata da Don Rino si è data da fare: prima di partire ha inviato il denaro per comprare riso per chi aveva fame, animali da cortile e strumenti di lavoro per chi, riuniti in piccole cooperative, cerca di imparare a coltivare la terra e allevare animali. “Alla fine ho lasciato loro i soldi che mi erano rimasti in tasca e la suora mi ha detto che li utilizzerà per permettere ad una ragazza cieca di andare a scuola e imparare a leggere con le dita”. Non ha peli sulla lingua Don Rino e ai politici dice che “ci vuole una politica e una giustizia più giuste. Quando torni a casa hai rabbia che però presto si trasforma nella voglia di fare del bene. Noi diciamo loro di restare laggiù senza vergognarci di quanto e come li sfruttiamo: con la schiavitù prima e poi con le colonie e oggi con le multinazionali che prelevano i loro prodotti con danni ambientali enormi senza che alla popolazione arrivi nulla”. Il suo racconto è un fiume in piena, carico di progetti e altri iniziative, “Hanno bisogno di costruire un mulino per il mais e il grano, una scuola per gli orfani e i ragazzi che sperano in un futuro migliore. Chi vuole dare una mano c'è posto per tutti”.
;