Figli e figliastri: qual è la politica culturale del Comune di Recanati?

Troviamo doveroso intervenire su quanto accaduto in occasione dell’evento, organizzato dall’associazione culturale Controvento Aps per celebrare i 150 anni dalla morte di Giuseppe Persiani, noto compositore recanatese al quale è intitolato il teatro cittadino.

L’evento, pur riuscito con successo, non ha però visto il contributo decisivo del Comune di Recanati, né attraverso un patrocinio né con la concessione di locali idonei alla portata a alla qualità dell’evento predisposto, inizialmente riconosciuta dall’Assessorato alla Cultura. Viene da chiedersi cosa sia successo nel mentre.

Abbiamo parlato con alcuni dei protagonisti coinvolti e abbiamo scoperto che in realtà la “trattativa” per la concessione del patrocinio è stata ben più complessa del previsto: inizialmente infatti il Comune non ha voluto concedere il proprio aiuto alla manifestazione perché, tra le associazioni organizzatrici, era presente anche Iustissima Civitas, al tempo presente anche come Gruppo consiliare in Consiglio comunale.

Gli organizzatori hanno subito preso atto di questa richiesta e hanno proceduto, in concordia con il comitato, a rimuovere Iustissima Civitas dalle associazioni partecipanti attive all’evento culturale. Ma in pochi giorni sono sorti nuovi problemi in quanto l’Assessore Rita Soccio avrebbe contestato la presenza del Centro Aiuto alla Vita, asserendo che non ci fosse alcun nesso tra Persiani e tali temi etici e che questa partecipazione generasse confusione a livello amministrativo, poiché qualsiasi associazione avrebbe potuto chiedere di essere inserita tra gli organizzatori.

La richiesta è sembrata totalmente fuori luogo all’intero comitato e il Comune ha quindi negato il patrocinio. Da parte nostra, solleviamo rapidamente alcune osservazioni che ci preme fare nel rispetto di tutte le parti chiamate in causa.

Innanzitutto riteniamo che l’Assessorato alla Cultura abbia piena facoltà di scegliere a chi concedere o meno il patrocinio, purché frutto di una logica ben specificata; certamente invece denota qualche lacuna un Assessorato che non organizza alcun evento per celebrare la memoria di un concittadino tanto illustre, lasciando a delle associazioni questo compito salvo poi sfavorirle per divergenze di vedute su temi ben distanti dall’arte e dalla cultura.

Ci chiediamo poi quali siano gli eventuali parametri per stabilire una collaborazione gratuita del Comune, dal momento che sul sito del Comune non si fa alcuna menzione di dover presentare una richiesta congiunta di sole associazioni gradite all’amministrazione, bensì si parla – come dovrebbe difatti essere – di elencare le necessità delle associazioni alle quali dovrebbe eventualmente sopperire il Comune.

In conclusione, invece, vorremmo capire in cosa consista la politica culturale cittadina: gli eventi possono essere patrocinati solo se il protagonista unico è l’Amministrazione o gli "amici" di questa? Non si spiega altrimenti perché la Regione Marche – dello stesso "colore" politico del Comune di Recanati – abbia concesso il suo patrocinio mentre l'amministrazione ha risposto picche. Differenza di vedute etiche anche tra Comune e Regione?

Inoltre di soluzioni affinché il Comune partecipi senza condividere i temi “etici” proposti dalle associazioni ce ne sono: non crediamo infatti di ricordare solo noi la concessione di una sala comunale per la proiezione del film “Israele: il cancro”. E non ci vengano a rispondere che si trattava della precedente amministrazione, visto che l’Assessore alla Cultura è rimasto lo stesso, nel turbine del “cambiamento che continua”.   

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