Infuocata assemblea, l’altra sera, della società atletica di Recanti che conta circa 200 iscritti. Presenti i dirigenti del sodalizio e il Comune, rappresentato da Mirco Scorcelli, delegato allo sport, e Maurizio Paduano, dirigente dell’ufficio tecnico. Tema del contendere gli imminenti lavori di trasformazione del manto erboso dello stadio Nicola Tubaldi, in erba sintetica. Tanta la rabbia dei responsabili della società, in primis quella del suo presidente Gildo Cocchi, che vede il pericolo per i suoi ragazzi, con l’arrivo del sintetico, “di non poter più utilizzare con la stessa frequenza e tranquillità di oggi, la pista di atletica che circonda lo stadio. Inoltre tutti i praticanti di discipline che necessitano di un pista di lanci (peso, giavellotto, martello ecc…), saranno costretti ad allenarsi in un’altra zona lontana.” Quest’ultima, poi, quando sarà realizzata? La società vuole che la zona lanci, prevista in un’area vicino al Palazzetto dello sport, sia costruita prima dei lavori allo stadio Tubaldi perché si rischierebbe di fermare gli allenamenti per molti mesi. Insomma si chiede che i circa 200 atleti possano continuare ad effettuare gli allenamenti nel periodo di realizzazione dei lavori al Campo Sportivo. Il secondo problema, non secondario ha detto Cocchi e ribadito anche da Giuseppe Scorzoso, consigliere nazionale Fidal, è che “con l’installazione del sintetico e lo smantellamento del vecchio campo sportivo Fratelli Farina destinato a parcheggio, tutte le società di calcio verrebbero a fare gli allenamenti e le gare allo stadio Tubaldi, con grave pericolo per i giovani atleti che utilizzano la pista.” Si rischia inoltre che gli orari degli allenamenti dei giovani dell’atletica siano drasticamente ridotti.
“Noi, ha ribadito con forza Franca Tubaldi, preparatrice atletica , vogliamo essere considerati come le società di calcio e non che veniamo sempre dopo”. Mirco Scorcelli, ha assicurato i dirigenti della società, gli atleti e le loro famiglie che “la realizzazione di una zona lanci permetterà la medesima omologazione di oggi per la pista di atletica. Saranno inoltre organizzati, con la condivisione di tutte le società sportive coinvolte, gli orari di allenamento in modo tale da non arrecare alcun disagio agli sportivi dell’atletica e del calcio permettendo di svolgere le attività nel massimo della sicurezza; faremo altresì in modo che anche durante i lavori di realizzazione del nuovo campo (tre mesi circa) vi sia la possibilità di un utilizzo parziale della pista.” Maurizio Paduano ha anche ricordato come “la soluzione del campo sintetico sta divenendo sempre più la strada percorsa da molte realtà, per varie ragioni: da un lato i costi di manutenzione del verde aumentano di anno in anno gravando sulle società e sul Comune, dall’altro, viste anche le scarse risorse pubbliche, si rende necessario sfruttare maggiormente un impianto esistente.” Non sembra però che si preannuncino tempi di pace.