BCC e la clausola di gradimento

Il Comitato per la tutela dei Soci della BCC di Recanati e Colmurano si vede ancora una volta obbligato a dare evidenza dell’atteggiamento inopportuno tenuto dall’organo amministrativo della Banca in vista della prossima assemblea che dovrà nominare quattro componenti del Consiglio di Amministrazione e due membri del Collegio Sindacale.  Con un precedente comunicato questo Comitato aveva già denunciato la scarsa trasparenza dell’avviso di convocazione della stessa assemblea in relazione alle modifiche statutarie che saranno proposte all’approvazione dei soci con particolare riferimento alla clausola di gradimento che, di fatto, impedirà per un decennio ai soci di nominare i propri rappresentanti. In aggiunta ai rilievi già mossi, sembra ora che la campagna elettorale degli attuali consiglieri sia iniziata a spese dei dipendenti e della Banca stessa. Ai primi  pare sia stato chiesto (o forse imposto?) di sostenere la candidatura dei consiglieri all’epoca cooptati (Niccoli e Conocchiari) e pare anche sia stato “caldamente suggerito” di votare a favore della famosa clausola di gradimento pena il commissariamento, la liquidazione della Banca e la perdita di innumerevoli posti di lavoro. Arrivano, inoltre, da numerosi soci, segnalazioni circa contatti telefonici da utenze intestate alla Banca (in particolare dal numero 071-7579605) finalizzati a promuovere le suddette candidature (a spese della Banca e dei loro soci??). E’ evidente che un simile comportamento risulta lesivo della libertà che i dipendenti devono avere di esprimere il proprio diritto di voto al pari degli altri soci, nonché fortemente discriminatorio della “par condicio” nella competizione elettorale con gli altri candidati. O forse è l’unico metodo per cercare prepotentemente di sostenere la candidatura di chi, di fatto, non ha alcuna attinenza con il territorio della “nostra Banca” ed è ben consapevole di non poter rappresentare la base sociale. A tale riguardo, molti Soci ancora si chiedono se, su circa tremila persone che costituiscono la base sociale, non ci fossero stati all’epoca (ottobre 2011), due soci degni, per serietà e professionalità e che magari non avessero bisogno di violare il requisito dell’anzianità di iscrizione biennale per assumere l’incarico di Presidente e di consigliere. Concludiamo auspicando nuovamente che la competizione elettorale appena intrapresa, che vede impegnati alcuni membri di questo Comitato, si svolga nella massima correttezza e, soprattutto, nella consapevolezza che ciascuno deve essere messo nella condizione di esprimere liberamente la propria preferenza nella piena autonomia e con la assoluta trasparenza.

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