La parola ai giurati per decretare i 16 finalisti. Grandi emozioni in musica per l’ultimo week end di audizioni live di Musicultura al Teatro della Società Filarmonico Drammatica di Macerata.
Ad aprire l’ intensa tre giorni venerdì 1 febbraio il terzo atteso ospite d’eccezione il giovane flautista e compositore Giovanni Maria Block che dopo aver regalato al pubblico della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti, alcuni spaccati della sua forte sensibilità umana ed artistica si è esibito in un’emozionante performance appositamente studiata per Musicultura. “sono davvero felice di essere qui” ha detto Block “mi sento come uno degli artisti in gara” Giovanni Block e la sua chitarra, accompagnato da basso e percussioni ha conquistato il folto pubblico presente in teatro. Con la sua bellissima voce calda e ammagliante che quasi anticipa la musica, ha incantato e rapito i presenti. I suoi brani carichi di ironia hanno coinvolto, convinto e a volte anche strappato un sorriso amaro.
.In “Song for Pagnotta” dedicato ad un giovane procidano e a Procida stessa, Giovanni Block tratteggia in maniera intensa e commovente gli scenari della vita di paese Grandi qualità di interprete che sono emersi anche nei i brani più intimi e d’atmosfera, come nella canzone d’amore “La neve che accadrà”.
Testi ironici a volte anche un po’ crudeli in “Il paese del vinello” una canzone apprezzatissima dal pubblico che ne ha accompagnato con le mani il ritmo sincopato.
A chiudere l’esibizione con la frase “Musicultura ha da campà cent’anni” Giovanni Block ha proposto il brano con cui ha vinto il Festival nel 2009 “L’ aquilone” una canzone in cui è emerso il lato più lirico e poetico dell’autore napoletano. A grande richiesta il bis e arriva: “Preghiera dell’artista” un brano ” dice Block “che dedico a Musicultura e a tutti i cantautori”
Tra i protagonisti della serata l’urbinate Ducadombra vincitore del premio Un Certain Regard per la migliore esibizione con le sue originalissime ed evocative composizioni costruite sugli stilemi della ballata trecentesca italiana. Tra i brani proposti anche la sperimentazione di una struttura poetica molto particolare “la rima a specchio”. Un artista, Ducadombra, che riesce a far convivere il rock con la musica antica, un vero e proprio innesto che fa dialogare due linguaggi completamente diversi e che nasce dalle sue due passioni musicali.