Fanno finta di niente, mentre il territorio viene sventrato.

Silenzio e menefreghismo verso l'ennesima aggressione al territorio recanatese da parte degli amministratori comunali che, di fronte alle trivellazioni autorizzate nelle campagne della nostra città, preferiscono tacere e far finta di niente.

Un danno incalcolabile all'immagine del paesaggio leopardiano (alla fine degli anni 90 fu bloccato l'elettrodotto da una mobilitazione massiccia di amministratori, associazioni e cittadini) ed alle tante aziende che hanno investito in agricoltura di qualità e nel settore agrituristico.

Nessun consiglio comunale in vista, nessuna commissione urbanistica convocata per affrontare il grave problema, nessuna risposta all'allarme lanciato lo scorso anno in consiglio comunale dalla collega Ortolani e nessun sussulto neanche nella riunione dei capigruppo di questa settimana in cui il sottoscritto ha tentato di affrontare il problema.

Chi gestisce il proprio territorio se non il Comune? Ed i nostri amministratori non ci avevano forse raccontato che nel nuovo piano regolatore erano aumentate le zone vincolate e tutelate?

Purtroppo vincoli, tasse, autorizzazioni ed assurda burocrazia servono solo per i "poveri" cittadini recanatesi che ora dovranno subire anche le trivellazioni alla ricerca di carburante contravvenendo a tutte le logiche ed a tutti i piani regionali ed europei di sviluppo ecosostenibile.

 

Simone Giaconi – Capogruppo Obiettivo Recanati

;

Lascia un commento