Anche il Movimento 5 Stelle dice la sua su Astea e sui tempi delle analisi della potabilità dell’acqua.

di Giogio Giannaccini

Anche il Movimento 5 Stelle prende la parola dopo l'ordinanza che aveva vietato l'uso dell'acqua per fini potabili e alimentari venerdì scorso e la successiva revoca, avvenuta 24 ore dopo. Se l'UPP e l'ex sindaco Sabrina Montali avevano severamente puntato il dito contro l'Astea, il gestore delle acque a Porto Recanati, non volendo più che questo ente ricoprisse tale carica, diverso è il parere dei grillini. E a parlare per conto del movimento, è il portavoce del gruppo, Giammario Poeta che esordisce: “Secondo me, prima di accusare, bisogna capire lo scopo del servizio. Se questo è la salute dei cittadini, allora bisogna vedere il rapporto tra i vari comuni consorziati e il gestore, cioè l'Astea. Ovvero, vedere a chi fa capo la responsabilità dei controlli e la tempestività degli stessi, poiché la vicenda di questo dicembre non è isolata, dobbiamo ricordarci del fatto paritetico accaduto a luglio 2014. Un fatto che si ripete ciclicamente, quindi ci fa capire che c'è un percorso da seguire. L'Asur è l'ente esterno che poi si avvale dell'Arpam per dei controlli che per legge devono avvenire entro 30 giorni tra prelievi, analisi e trasmissioni dei dati in comune, ma questi sono dei controlli esterni. Ci sono infatti anche dei controlli interni per l'Astea, previsti sempre dalla legge, dove il gestore può avvalersi della collaborazione di laboratori esterni che non sia però l'Arpam. Questi devono essere 50 all'anno, praticamente 4 abbondanti al mese”.

Tutto ciò, ci fa capire – a detta di Poeta – “che è l'ente gestore quello che deve fare più controlli, e dunque colui che si assume, in primis, le responsabilità. Eppure l'interesse del nostro movimento adesso, più che puntare il dito, è capire se gli altri comuni convenzionati abbiano avuto problematiche del genere. Non è tutto: forse sarebbe opportuno ritoccare la convenzione, così da avere una maggiore immediatezza nell'informazione e nei risultati dei controlli, anche perché il numero dei controlli, se li andiamo a guardare, sono più che sufficienti. Vorremmo che l'Asur venisse in possesso dei dati dei controlli interni – ovvero quelli che non fanno loro ma l'Astea – in tempo reale dato che sono i più frequenti”.

Concludendo che “più che condannare l'Astea, l'importante è che questi ritardi nella trasmissioni dei dati dell'acqua non accadano più, e questo sensibilizzando anche l'ambito territoriale”.

 

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