E’ partita due giorni fa la petizione on-line di raccolta firme, promossa dal comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici culturali e ambientali, a cui è stata affiancata una raccolta cartacea, per chiedere la riesumazione dei presunti resti mortali di Giacomo Leopardi. Il Comitato, presieduto dal giornalista e storico Silvano Vinceti, sta predisponendo la stessa petizione in lingua inglese per farla circolare in tutto il mondo, con particolare attenzione al mondo universitario e letterario. Seguirà un’altra raccolta di adesioni via on-line meno impegnativa in cui si dovrà apporre solo il “mi piace”. “I sottoscrittori di questo manifesto appello, si legge, ritengono che si debba procedere ad una riesumazione dei presunti resti di Giacomo Leopardi al fine di accertare se le eventuali spoglie mortali attualmente contenute nell’Arca funeraria del Parco Vergiliano, a Napoli, appartengano al grande poeta-filosofo di Recanati. Sulla base di nuovi documenti storici inerenti la presunta sepoltura di Giacomo Leopardi nella chiesa di S. Vitale, a Fuorigrotta, e il successivo trasferimento dei resti mortali contenuti in una cassa, avvenuto nel 1939, al Parco Vergiliano di Napoli, al fine di una doverosa verità storica, si rende oggi indispensabile l’apertura della tomba.” Vengono in proposito riportati un paio di documenti storici ai quali, attraverso ulteriori ricerche, se ne sono aggiunti altri che ben evidenziano come si sia notevolmente affievolita la possibilità che le spoglie del grande poeta siano davvero custodite all’interno della monumentale tomba collocata nel Parco Vergiliano. Per chi volesse firmare la petizione cliccare sulla foto.
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