Quando restituiremo dignità al lavoro dei portatori di handicap?

Non ha remore il recanatese Giorgio Terrucidoro a commentare in modo molto amaro la situazione di chi come lui, portatore di un handicap, si trova ogni giorno a combattere una dura battaglia, anche di tipo culturale. Si riferisce al convegno, organizzato qualche giorno fa dall’associazione “Cittadini in cammino”, dove è stato presentato il progetto “Dopo di noi” per l’assistenza a chi ha difficoltà ed è senza precisi riferimenti familiari. “Parlano del "dopo di noi", scrive su facebook, quando il Comune di Recanati, da alcuni anni a questa parte, ha deciso di abbassare il cosiddetto contributo forfettario" delle borse lavoro per disabili da 155 euro mensili, non sbaglio perché questo è quanto prendo ogni mese, a 103. Ah, dimenticavo: bisogna pagarsi pure il trasporto per andare della propria abitazione al posto di lavoro. Io, grazie a Dio, vado con mezzi di mia proprietà, tuttavia non tutti possono farlo”. Una battaglia non nuova per Terrucidoro non tanto sull’entità del contributo concesso quanto sulla metodologia dell’intervento attivato da tempo dal Comune di tipo troppo assistenziale e poco effettivamente di avvio al lavoro. In questi giorni ha avuto modo anche di presentare in diverse parti della regione il suo libro "Non solo handicap" con il quale spera proprio che tutti, normodotati o disabili, s’impegnino a costruire fra loro relazioni autentiche e paritarie. “La famiglia, che ha il coraggio di intraprendere il cammino, scrive Giorgio, verso l'educazione alla normalità pone le basi affinché il disabile, una volta diventato adulto, possa percorre la strada della vita sentendosi un uomo che cammina che non ha paura della propria menomazione". Nel campo dell’inserimento lavorativo il Comune ha attivato da tempo 30 progetti di borsa lavoro socio assistenziali ai sensi della LR 18/96 che presto dovranno essere adeguati alla nuova normativa dei tirocini di inclusione sociale. Per questi giovani inseriti in attività lavorative è previsto un compenso modulato in base al possesso o meno della pensione e al tipo di attività commissionata: per 10 di loro il contributo mensile è di 103 euro, per 5 è di 155, per 9 giovani è di 206 euro mentre altri 3 percepiscono 180 euro al mese, uno 240 e altri due 258 euro. Difficile, con queste cifre, parlare di compenso e per molti di loro non è sicuramente appagante visto l’impegno orario e di attenzione che, comunque, il tirocinio richiede. Da tantissimi anni operano in città anche due cooperative che si occupano dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati: “la Ragnatela” e “Terra e Vita” che riescono, però, ad andare avanti con difficoltà e, soprattutto, grazie all’apporto generoso di tanti volontari.

 

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