Opere abusive? Che siano abbattute

Sono tutte da abbattere entro 90 giorni quelle opere abusive scoperte, nel luglio scorso, dai Carabinieri Forestali della Stazione di Recanati nel corso di sopralluoghi finalizzati al controllo e monitoraggio ambientale lungo l'asta fluviale del fiume Musone. E’ quanto ha ordinato il responsabile dell’Area Servizi al Cittadino del Comune di Recanati ai proprietari e affittuari di quell’area dove erano state rinvenute diverse opere edilizie, alcune ancora in corso di costruzione, su proprietà privata e realizzate in aree soggette a tutela paesaggistica ed a rischio esondazione molto elevato. Si tratta di strutture abusive in legno e pannelli prefabbricati, pavimentazioni e fabbricati in cemento armato, nonché una piccola piscina: opere per le quali non era stata richiesta l’autorizzazione edilizia e paesaggistica e senza il deposito del progetto per la normativa sismica.

Responsabile di quelle costruzioni abusive fu accertato che era C. G. affittuaria dell’area di proprietà della F. O. L. C. H. che si è subito dichiarata estranea di quanto realizzato a sua insaputa. Naturalmente il responsabile di quell’abuso non si salva né dalla denuncia penale in materia edilizia e paesaggistica, né dal pagamento dell’ammenda che va da un minimo di 5.164 euro a un massimo di 51.645 euro.

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