È morto a 71 anni, oggi pomeriggio verso le 16, nel giardino della sua villa, a Padiglione di Osimo, stroncato da un improvviso malore, Luciano Ghergo contitolare della Gi&E di Osimo. La moglie che si trovava in casa con lui, ha allertato il 118 ma all’arrivo dei soccorritori non c’era già più niente da fare.
La Ghergo Industry & Engineering, il gruppo imprenditoriale della famiglia Ghergo, era stato fondato nel 1974. Nella seconda metà degli anni 2000, in forte ascesa, aveva acquisito anche lo stabilimento ex Pignone di Scossicci, a Porto Recanati.
L’azienda Gi&E, da tempo in crisi e dichiarata fallita il 17 settembre 2018, è una storica fornitrice di componenti per le turbine della multinazionale “General Electric” e di molte altre grandi società nel mondo. La società fondata dalla famiglia Ghergo era stata già acquisita circa 50 anni fa dalla “Nuovo Pignone”, controllata del gruppo Eni, che voleva dismetterla. La storica Gi&E è passata ad agosto nelle mani della Dimsport Srl, che è entrata nella maggioranza del capitale della Glf Turbine Srl, acquisendo il ramo d’azienda “Hot Parts”.
Luciano Ghergo a Recanati sarà ricordato anche per aver preso in locazione dal Comune l’ex scuola media di via Falleroni trasformandola nell’attuale Hotel Gallery a 5 stelle gestito sino a poco tempo fa dalla figlia Stefania che nei mesi scorsi si è trasferita a lavorare in Svezia.
La salma sarà composta da domani mattina nella casa funeraria Re di via dei Tigli a Padiglione di Osimo. I funerali dell’imprenditore non sono stati ancora fissati per permettere a tutti i familiari di poter rientrare in Italia.
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